Francesco Totti ha concesso una lunga intervista a Sky Sport, nella quale ha affrontato numerosi temi. Dalla lotta al Coronavirus, passando per l’interessamento della Sampdoria e concludendo con l’addio di Daniele De Rossi dalla Roma.
L’ex numero 10 giallorosso ha voluto dare subito degli aggiornamenti in merito alle iniziative benefiche nei confronti degli ospedali per affrontare il Covid-19: “Nessuno si sarebbe mai aspettato di trovarsi in una condizione simile, con un problema così serio. Abbiamo avviato quest’iniziativa per lo Spallanzani, abbiamo raggiunto 350.000 euro e comprato 15 macchinari. Cercheremo di investire ancora e nel modo giusto per aiutare tutti in questa battaglia”.
Totti: il rifiuto alla Sampdoria, la decisione di De Rossi e il rapporto con Spalletti
Francesco Totti ha raccontato un retroscena sulla Sampdoria, squadra che ha sfiorato nella sua carriera in due circostanze: “Mi voleva ad ogni costo, Ferrero avrebbe fatto qualsiasi cosa per portarmi a Genova. Già nel 1997 sono stato a un passo dalla Samp, il mister Carlos Bianchi non mi vedeva bene ma in un torneo estivo cambiò tutto. Sono riuscito a rimanere in questa splendida città e chissà dove sarei finito dopo la Sampdoria, sicuramente non sarei più tornato alla Roma“.
Sul dualismo con Alessandro Del Piero ha dichiarato: “Hanno sempre cercato di metterci contro, ma fortunatamente avendo due caratteri molto simili ci siamo uniti, ci siamo capiti nei momenti difficili. Noi non sentivamo questo dualismo. Io e Del Piero eravamo veramente due bambini quando abbiamo girato gli sketch delle barzellette, nessuno ci toglierà la nostra amicizia“.
L’ex capitano della Roma ha parlato anche della scelta fatta da Daniele De Rossi, che ha lasciato i giallorossi per trasferirsi al Boca Juniors, prima del definitivo ritiro: “Rispetto pienamente la scelta, ognuno è libero, io non l’avrei fatto, Ho avuto delle opportunità a fine carriera, soprattutto all’estero ma anche in Italia, però ero un po’ dubbioso. Quando ho smesso, pensavo di poter dare qualcosa e volevo continuare, ma alla fine un anno in più non mi avrebbe cambiato niente. La mia scelta di vita è sempre stata quella di indossare un’unica maglia, con un anno o due avrei cancellato tutto quello che ho pensato per 24 anni“.
Il ritiro ha rappresentato un momento durissimo per la carriera del Campione del Mondo 2006, come da lui stesso confermato: “Rispondo ancora con le lacrime. Sono passati tre anni, ma è come se fosse ieri. Spesso e volentieri riguardo quella giornata indimenticabile, racchiude tutto il mio amore per questa squadra, per questi colori e per questi tifosi. Ricordo ogni secondo di quella giornata che speravo non arrivasse mai, ma purtroppo in ogni cosa c’è un inizio e una fine. Alcune persone durante la passerella non avevo voglia di salutarle, ma per quell’atmosfera dovevo essere serio e mettere tutto da parte. È stato un giorno bello e brutto, perché l’amore che mi ha dato la gente era impensabile. Non ho retto all’emozione, la covavo da mesi. Ringrazierò i tifosi per sempre, perché mi hanno dato e mi danno ancora tanto”.
“Da tifoso della Roma spero che la Lazio si possa fermare il prima possibile, sono quelle annate dove gli va tutto bene: ma dopo la fortuna non si può dire nulla alla Lazio, spero in un blackout il prima possibile!”, ha dichiarato l’ex capitano giallorosso.
Infine Totti ha parlato del suo rapporto con Luciano Spalletti: “E’ stato diverso nelle due esperienze. Il primo è stato come un secondo padre, era una persona con la quale stavo tutto il giorno. Il secondo Spalletti, avrà avuto le sue ragioni o avrà ascoltato idee da altre persone, non dico che abbia voluto mettermi il bastone tra le ruote, ma sicuramente non è andata nel migliore dei modi“
Leggi anche -> Totti, la diretta Instagram scalda i tifosi: “Per la Roma giocherei ancora”