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Coronavirus, ESCLUSIVO Stirpe: “Ripartire a maggio distruggerebbe il calcio. In caso di stop Frosinone in Serie A”

Maurizio Stirpe (Getty Images)

L’assemblea della Lega di Serie A di oggi discuterà della ripresa del campionato e del possibile taglio degli stipendi dei calciatori. Affinché la stagione riparta, tutto dipenderà dall’emergenza Coronavirus. In attesa di conoscere il loro destino anche le società di Serie B. Della situazione che sta vivendo il calcio ha parlato in ESCLUSIVA ai microfoni di CalcioToday.it Maurizio Stirpe, patron del Frosinone, terzo in classifica nella serie cadetta

Un cittadino come lei che ha la responsabilità di tante aziende come sta vivendo questa fase estremamente complicata?

“Con grande preoccupazione e la forte sensazione che ci aspettano momenti ancora più duri di questi. Speriamo di ricreare le condizioni per ambire ai livelli di benessere che il nostro Paese aveva faticosamente raggiunto negli anni passati. Sono molto preoccupato per i  4200 dipendenti delle mie aziende, il 90% di loro sono fermi, in Italia e all’estero”.

Rispetto al calcio, club divisi sulla ripresa o meno dei campionati. Il presidente federale Gravina ha ipotizzato maggio, come del resto il ministro dello Sport Spatafora. Qual è la sua idea?

“Io credo che i campionati debbano concludersi necessariamente sul campo, ma si dovrà ripartire solo quando ci saranno le condizioni di sicurezza sanitaria per tutti. Non sono favorevole a disputare le gare a porte chiuse, perché ci sarebbe comunque il rischio per le squadre durante la gara e i trasferimenti. Peraltro sarebbe un grave spreco utilizzare forze dell’ordine e medici in eventi senza pubblico. Se veramente si riprendesse il 20 maggio si distruggerebbe il calcio definitivamente, soprattutto se si verificassero contagi”.   

E’ ancora valida la sua proposta di spalmare la stagione in due anni?

“Certo. Proprio per i motivi di cui sto parlando. Se si ripartisse tra 5/6 ci sarebbero le condizioni giuste, anche perché nel frattempo si potrebbe trovare una cura per questo virus. Così sarebbero tutelati tifosi, sponsor e tv. Peraltro ci sarebbe tempo anche per ridimensionare il calcio in generale”.

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Coronavirus, ESCLUSIVO Stirpe su campionati, taglio degli stipendi e Serie B

Gabriele Gravina (Getty Images)

La Figc starebbe studiando anche una formula nel caso in cui si bloccasse tutto ora. Si parla di assegnare tre punti ad ogni squadra, confermando di fatto le attuali classifiche. Le retrocessioni sarebbero due, come le promozioni in Serie A, quindi resterebbe fuori il suo Frosinone, attualmente in zona playoff. Nel caso cosa farebbe?

“Sicuramente adirei alle vie legali perché sarebbe l’ennesimo scippo. Il meccanismo prevede tre retrocessioni dalla Serie A e altrettanti promozioni dalla B, ma fare o meno i playoff per far salire la terza è una facoltà della Lega, la Federazione non può  intervenire su questo meccanismo. Il merito sul campo in questo momento l’avrebbe conseguito solo il Benevento capolista, visto che ha 20 punti di vantaggio sul Crotone, secondo in classifica,  a +2 dal mio Frosinone”.

Il taglio degli stipendi dei calciatori ormai è scontato. Ha un’idea sulle modalità?

“Se il campionato si fermasse ora bisognerebbe pagare tutte le competenze fino al momento dello stop e versare i relativi contributi. Se si riprendesse, ma a porte chiuse, bisognerebbe colmare la mancanza d’incassi o con l’intervento della Federazione o comunque con dei tagli. Nelle stagioni successive bisognerà rinegoziare gli stipendi, considerando che ci saranno meno ricavi”

Riduzione degli ingaggi a parte, cosa servirebbe alla Lega di Serie B per evitare il fallimento di alcuni club?

“Credo serva un grosso progetto di ristrutturazione, partendo dai ricavi sostenibili che si possono conseguire. Poi sarà necessario un taglio drastico dei costi, insopportabili prima dell’emergenza Cononavirus, figuriamoci dopo”. 

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Giampietro Quintiliano

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