Una partita da quasi due miliardi e mezzo. Tanto potrebbe costare, mei cinque principali campionati europei (Bundesliga, Liga, Ligue 1, Premier League, Serie A), la mancata ripresa della stagione. E solo per i mancati introiti che derivano dai diritti tv. E’ questo il fronte decisivo, insieme al taglio degli stipendi come strumento di contenimento dei costi, per il futuro della stagione.
Senza partite in diretta le pay-tv, che intanto perdono abbonati, non vogliono pagare. In Italia, Sky e DAZN garantiscono 973 milioni a stagione, pagati in sei rate, una ogni due mesi. Il primo maggio, data della prossima scadenza, andrebbe versata la rata che, di fatto, copre il periodo di inattività del campionato. Finora, sono state giocate 257 partite: le restanti 124 valgono oltre 300 milioni di euro.
La Lega serie A è in contatto costante con le due emittenti che detengono i diritti di trasmissione. Sky e DAZN aspettano una decisione, pronte a offrire la diretta delle partite anche se si dovesse giocare a luglio o ad agosto. Mentre il presidente della FIGC, Gravina, ha ipotizzato di ricominciare il 20 maggio, le tv stanno offrendo qualche agevolazione agli abbonati. DAZN ha promesso un bonus per un mese gratis da usare entro aprile dell’anno prossimo, Sky ha aperto pacchetti aggiuntivi e lanciato due canali cinema aperti a tutti.
Il vero tsunami però si rischia in Premier League, il campionato più ricco d’Europa. Per il periodo 2019-2022, Sky Uk e Bt Sport hanno sborsato oltre 5 miliardi di euro per i diritti di trasmissione. Non stupisce, dunque, che l’Everton di Carlo Ancelotti guadagni dalle televisioni più della Juventus.
I club della Premier League ricevono i pagamenti dalle televisioni in due sole tranche, ad agosto e a febbraio. Dunque hanno già incassato l’intera cifra prevista per la stagione 2019-20. Tuttavia, secondo quanto riportano The Athletic e il Daily Mail tra gli altri, se la stagione non dovesse terminare i club dovrebbero pagare penali che arriverebbero a 870 milioni di euro (762 milioni di sterline).
In Francia, il numero uno di Canal Plus, che ha acquisito i diritti della Ligue 1 insieme a BeIN Sports, ha fatto sapere che non pagherà la rata da 110 milioni in scadenza il 5 aprile: una parte della cifra, però, riguarda i diritti di trasmissione degli incontri di seconda divisione. Anche BeIN Sports, che fa capo al proprietario del PSg Al Khelaifi, ha annunciato alla Lega francese che blocherà il prossimo pagamento, 42 milioni. In questo momento, scrive l’agenzia ANSA, i club francesi devono incassare ancora 280 dei 759 milioni previsti per i diritti televisivi.
Lo scenario non è certo più roseo in Spagna e in Germania. Secondo quanto scritto dal Diario AS, poi ripreso da Forbes, la cancellazione della Liga e della seconda serie potrebbero causare in Spagna perdite per 549 milioni di euro. Senza contare i quasi 90 milioni di mancati incassi dagli abbonamenti a La Liga TV, la pay tv della lega.
In Germania, infine, come rivela uno studio di FAZ anche in questo caso ripreso da Forbes, non disputare le nove giornate mancanti alla fine della Bundesliga costerebbe circa 370 milioni di euro. Tanti buoni motivi per spingere alla ripresa del gioco.
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