La Uefa ha assicurato che i campionati avranno la precedenza rispetto alle coppe europee. Restano però i dubbi di alcuni club italiani sulla possibilità che l’emergenza Coronavirus permetta la ripresa dei campionati. Di questo e del taglio degli stipendi ai calciatori ha parlato in ESCLUSIVA a CalcioToday.it il patron del Genoa Enrico Preziosi
L’emergenza Coronavirus sta condizionando fortemente la vita di tutti. Lei è anche un imprenditore. Quanto è preoccupato?
“Tantissimo. Io vivo a Desenzano, in provincia di Brescia, una zona devastata dal virus. Ogni giorno si contano tanti morti, una tragedia. Per quanto riguarda le mie aziende, ho dovuto chiudere oltre 400 negozi e le attività che ho in Cina sono bloccate”.
Sul fronte del calcio, la Uefa ha stabilito che saranno privilegiati i campionati rispetto alle coppe. Per la Serie A il presidente della Figc Gravina ha ipotizzato il 20 maggio. Crede sia una data plausibile?
“Sinceramente non riesco a pensare al campionato con tutti questi morti che ogni giorno si registriamo, soprattutto qui al Nord. Ma come si fa? Se poi, come credo, si giocherebbe a porte chiuse, avrebbe ancora meno senso. Da quello che percepisco i tifosi non hanno tutta questa voglia di calcio in un momento così difficile”.
Il Governo italiano peraltro ha prolungato fino al 13 aprile le misure restrittive, tra le quali è compreso anche lo sport. Qualcuno voleva ripristinare gli allenamenti all’inizio di questa settimana e chiede la ripresa dei campionati a tutti i costi. Si è parlato d’interessi di bottega…
“Se si riferisce a Lotito, la sua insistenza è dovuta al fatto di lottare per lo scudetto, un’occasione che forse non gli ricapiterà più, ma la salute viene prima di tutto. Mi hanno lasciato perplesso le parole del ds biancoceleste Tare, secondo cui bisogna giocare per rispetto dei morti. Io, per esempio, non credo di avere vantaggi da un’ipotetico stop definitivo. Anche se si dovesse concludere, sarebbe comunque una stagione contrassegnata dalla tragedia che stiamo vivendo”.
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Taglio degli stipendi, mentre la Juventus ha risolto tutto internamente, leghe e Aic sono al lavoro per trovare un accordo. Qual è la sua idea?
“La Juve si è portata avanti, io credo si troverà un’intesa comune. Per contrastare questa crisi sicuramente ognuno dovrà fare la sua parte, calciatori compresi”.
Anche il Governo italiano accogliendo la richiesta d’aiuto del calcio?
“Non sono un politico, ma Governo e istituzioni calcistiche dovranno mettersi attorno ad un tavolo per trovare le soluzioni giuste. Il momento è per tutti estremamente difficile. In ogni caso, prima di tutto bisogna risolvere il problema Coronavirus”.
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