Sono 83049 i contagiati dal coronavirus. Di questi 4053 pazienti sono in terapia intensiva, 28540 i ricoverati con sintomi, mentre 50.546, il 61% del totale, sono in isolamento domestico. Questi i numeri squadernati dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, nell’ormai abituale conferenza stampa delle 18.
Borrelli sottolinea che il numero delle persone senza sintomi o con sintomi lievi è cresciuto in percentuale rispetto a ieri, e che dunque si riducono gli ospedalizzati. Ma ci sono anche 760 nuovi deceduti, che portano a 13.915 il totale delle vittime in Italia. I guariti sono 18.278, 1341 in più di ieri.
Nell’emergenza sanitaria c’è però un’ulteriore livello che preoccupa, ed è il contagio tra i medici in prima linea per contrastare il coronavirus. Sono oltre diecimila i medici contagiati in Italia: 69 hanno perso la vita nel corso dell’epidemia.
I dati della Protezione Civile, lo studio GIMBE
Tuttavia, ha rivelato il Post, un’analisi della Fondazione GIMBE (organizzazione indipendente senza scopo di lucro che si occupa di sanità pubblica) in collaborazione con YouTrend ha fatto emergere che il dato dei guariti non riflette del tutto la situazione reale. Al suo interno, infatti, rientrerebbero anche i pazienti dimessi dagli ospedali (ma non necessariamente guariti). La Fondazione, infatti, propone che venga fornito solo il dato dei pazienti effettivamente guariti, per cui si siano registrati due tamponi negativi a un giorno di distanza uno dall’altro. E che dal numero presentato dalla Protezione civile vengano escluse le persone su cui non ci sia ancora certezza sull’effettiva guarigione.
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