Il Presidente della Federcalcio Gravina ha parlato ai microfoni di TMW Radio, l’argomento in primo piano resta naturalmente la ripresa del campionato. Anche se l’emergenza Coronavirus impera ancora nel Paese, i giocatori hanno dato disponibilità – qualora le autorità scientifiche lo ritenessero opportuno entro un tempo accettabile – di giocare addirittura oltre il 30 giugno. Siamo ancora nella sfera delle possibilità, tuttavia Gravina sembrerebbe avere le idee chiare su come muoversi:
“Nessuno oggi come oggi è in grado di fare previsioni finché l’emergenza sanitaria terrà sotto scacco la società. È una emergenza unica per il mondo, che ha aggredito ogni settore, anche economico. Superata questa però dovremo ripartire, tracciare un percorso di ripartenza e il calcio si sta interrogando sulle modalità di questa ripartenza, la priorità assoluta è la conclusione dei campionati. Sappiamo che fino al 18 aprile ci deve essere il lockdown. L’iter da mantenere, eventualmente, parte da maggio-giugno. Vorremo evitare di compromettere la stagione. Ovviamente, se i tempi dovessero essere troppo lunghi, rifletteremo sul da farsi. Noi siamo attenti e rispettosi, oggi nessuno può fare previsioni, ma programmare è un dovere”, ha sottolineato il Presidente della FIGC.
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