Le speranze, gli addii malinconici a Totti e De Rossi, i tanti progetti tecnici iniziati e finiti. Negli anni Dieci del 2000, alla Roma si sono alternati giocatori, allenatori, direttori sportivi. Il decennio inizia con il gol di Riise per la vittoria in una Torino gelata contro la Juventus e la lotta tirata, scivolosa e profonda, contro l’Inter di Mourinho. Culmina nella semifinale di Champions League e regala, anche in Serie A, emozioni forti. Emozioni che abbiamo provato a riassumere in cinque partite simbolo in campionato.
Il ritorno di Zdenek Zeman sulla panchina giallorossa ha un retrogusto solitario e finale. Tra le poche partite da salvare, come un regalo natalizio in anticipo di qualche giorno, arriva il 4-2 al Milan. E’ un successo molto sudamericano: segnano Burdisso, Osvaldo e Lamela che firma una doppietta. Nel finale, Pazzini e Bojan dimezzano il gap ma non riducono la festa per la Roma migliore dell’anno. “È un bel regalo per i nostri tifosi” dice Francesco Totti, “tre punti per passare bene le feste. E se continuiamo a giocare così nessun traguardo ci sarà precluso“. Ma non andrà così.
L’anno successivo, in panchina c’è Rudi Garcia. L’inizio è il migliore possibile: nove vittorie nelle prime nove giornate, con un solo gol subito. Eguagliato il record di successi all’inizio del campionato della Juventus 2005-06. “Vogliamo il titolo” dice il tecnico dopo il nono successo, a Udine. E’ una partita spigolosa, che la Roma vince in dieci (espulso Maicon) con lo statunitense Bradley che entra dalla panchina e firma la vittoria. “Ci vuole fortuna, io l’ho avuta. Sono tre punti meritati, ma dobbiamo pensare partita per partita” commenta. I tifosi, che cinque mesi prima contestavano la squadra, tornano a segnare.
La prima stagione di Garcia si chiude con 85 punti. La seconda è decisamente più balbettante, ma offre un’immagine destinata a restare nella cultura pop del pallone: il selfie di Totti sotto la curva Sud dopo il gol del 2-2 nel derby contro la Lazio dell’11 gennaio 2015.
I biancocelesti partono meglio. Nel primo tempo segnano Mauri e Felipe Anderson: il 2-0 all’intervallo sembra chiudere la partita. Nella ripresa torna in campo Strootman e si accende Totti che accorcia e in acrobazia pareggia. “Avrei voluto organizzare mille cose, me n’è venuta in mente solo una. Ed è bellissima…” commenta il capitano giallorosso, che raggiunge gli undici gol nei derby. “Da romano resta una gioia unica” dichiara.
Totti indossa per l’ultima volta la maglia numeo 10 il 28 maggio 2017. Segna prima lo sfortunatissimo Pellegri, Dzeko e De Rossi firmano il sorpasso, Lazovic pareggia, Perotti la chiude e manda la Roma in Champions. Poi c’è spazio solo per il messaggio commosso di Totti, per la fine di una lunga storia d’amore durate un quarto di secolo. La cerimonia di addio al calcio giocato di Totti resta uno dei momenti che definiscono l’ultimo decennio di tutta la Serie A.
Daniele De Rossi si inginocchia davanti alla Curva Sud e bacia la pista di atletica mentre dagli altoparlanti partono le note di Francesco De Gregori, romanista doc: “Sempre e per sempre dalla parte mi troverai”. Finisce così anche l’esperienza da calciatore di De Rossi con la Roma. E’ l’ultima giornata della stagione 2018-19, il 2-1 al Parma vale per le statistiche ma scivola nella memoria di una serata di lacrime, da fine di un’era.
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