Corrado Ferlaino, ex presidente del Napoli, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport a poco più di un mese dal suo 89° compleanno. Nel lontano 1969 l’imprenditore è riuscito ad acquistare la società partenopea conducendola, nell’era di Maradona, alla vittoria di due scudetti, una Coppa UEFA, una Coppa Italia ed una Supercoppa italiana.
Ora Ferlaino vive lontano dai riflettori e ha descritto la sua giornata tipo anche in questo periodo di massima emergenza: “Evito la televisione, il sentir parlare di picchi, di numeri di morti, di contagi, di un terrore crescente che mi mette tristezza. Affogo le mie ore nella lettura di qualche buon libro e anche lavorando, facendo progetti: io sono proiettato nel futuro e la mia mente è rivolta al domani. Sarà così anche alla vigilia dell’ultimo saluto”.
L’ex patron del Napoli ha descritto le similitudini del suo calcio con quello moderno, contestualizzando la sua risposta sulle scelte delle squadre di Serie A in merito all’eventuale ripresa o annullamento della stagione in corso: “Mi viene il sospetto che alcuni dirigenti non abbiano ancora compreso la portata di questo dramma, lasciandosi ispirare nei ragionamenti dai propri interessi: la Juve vuole chiudere il campionato perché così lo vincerebbe, chi sta in coda o teme di retrocedere fa altrettanto per evitare la Serie B. E invece servirebbero idee fondate sulla collaborazione e attraverso la costituzione di un pensatoio che studi formule e sistemi per ripartire”.
Ferlaino ha parlato anche di alcuni presidenti di Serie A: “Penso che Agnelli sia una certezza e un referente che, nel confronto, tornerebbe utile. Così come Lotito, che ha interessi divergenti da quelli della Juventus .Mi piace molto Percassi, che ha costruito un autentico miracolo. Propenderei poi per De Laurentiis che, negli ultimi campionati, ha rappresentato con il Napoli il contro-potere tecnico”.
Proprio sugli azzurri si è soffermato l’ex presidente, accusando l’arbitro Orsato di aver causato la perdita dello scudetto alla squadra allenata all’epoca da Maurzio Sarri: “Nel 2018 lo scudetto è stato negato, diciamo così, dalle decisioni di Orsato in Inter-Juventus. Quello scudetto sarebbe finito qui da noi”.
Ferlaino ha poi espresso la sua opinione critica sul calcio moderno: “Il sistema è corroso da dentro, ci sono procuratori che giocano su più tavoli, perché vivono di provvigioni e ogni cessione muove capitali. Negli anni ottanta, gli incassi erano limitati al botteghino, al Totocalcio, a qualche sponsor che cominciò a comparire. Ora la Champions è un gettito di danaro che però viene bruciato, spesso, da spese colossali che non arrecano beneficio”.
Infine ha concluso con una critica anche a Lionel Messi: “Quanti sono i calciatori al mondo che cambiano, sul serio, la fisionomia di una squadra? Senza voler essere paradossale, ma Messi, altrove, farebbe vincere come riuscì a Maradona con il Napoli e l’Argentina? Ne dubito, perché fuori dal contesto Barcellona, con la sua Nazionale, non mi sembra sia riuscito ad ottenere risultati indimenticabili. Neanche Ronaldo ha portato la Champions alla Juventus, però le ha ridato in scioltezza lo scudetto che il Napoli le aveva quasi strappato. Ecco, questo tipo di giocatori fanno la differenza, gli altri si limitano a migliorarti”.
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