In Francia è scoppiata una bufera sul tema dei diritti televisivi. Senza le partite non ci saranno nemmeno i soldi: questa la linea di pensiero che ha deciso di seguire Canal Plus, una delle due reti che si occupano della messa in onda delle partite di Ligue 1.
La sospensione della stagione a causa del Covid-19 ha generato conseguenze importanti. Le perdite economiche, che le società di tutto il mondo si ritrovano a fronteggiare, sono elevate e per tale ragione i giocatori di alcuni club (tra cui Juventus e Barcellona) hanno deciso di dimezzarsi lo stipendio. Un aiuto ai dirigenti che potrà essere d’esempio anche per altri paesi.
Ligue 1, è caos: sospesi i pagamenti dei diritti tv
In Francia il campionato è fermo dallo scorso 13 marzo, poco prima che l’espansione del Coronavirus diventasse ancora più drammatica con un numero di contagiati e vittime in costante aumento. A causa dello stop forzato, Canal Plus ha sospeso il pagamento dei diritti tv dovuti alla Lega Calcio francese (LFP). A spiegarlo è il Ceo della rete televisiva, Maxime Saada: “Se non è possibile giocare alcuna partita, non è possibile trasmetterla sulle nostre frequenze”. Una scelta analoga a quella dell’emittente Dazn, che anche per il campionato di Serie A non sarebbe intenzionata a versare i soldi dell’ultima parte di stagione.
Il dirigente Saada ha fatto riferimento ad una clausola presente nel contratto, firmato dalla federcalcio francese e dalla rete televisiva, confermando di non voler procedere al versamento di 110 milioni di euro.
Dall’altra parte la LFP sosterrebbe di essere ancora in credito per 35 milioni ed è spaventata dalle conseguenze del mancato introito, mentre attende di conoscere le intenzioni di BeIn Sports, l’altra emittente che detiene i diritti tv. In totale i club francesi aspetterebbero ancora di incassare 280 milioni dei 759 previsti dall’intesa valida fino al 30 giugno, una cifra che difficilmente verrà versata a breve nelle casse delle società, data l’elevata incertezza sul rientro in campo. Ora le squadre tremano.
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