Gli italiani resistono: nulla rispetto alle sofferenze di chi è in ospedale, ma il restare chiusi in casa comincia a pesare. Il provvedimento, preso l’8 marzo, proseguirà anche nel mese di aprile. A breve, il Governo comunicherà che la scadenza fissata in origine del 3 aprile sarà prolungata: sicuramente di una settimana, probabilmente di due. Si dovrebbe arrivare, quindi, al 18 aprile. Pasqua ancora in quarantena, quindi, con la proverbiale Pasquetta che paradossalmente dovrà essere vissuta tra quattro mura. Nonostante sia il giorno più tipico dell’anno per le classiche gite fuori porta. E poi, cosa succederà? Difficile fare previsioni: intanto il Governo fisserà il nuovo termine per queste misure restrittive, a ridosso del quale potrebbe cominciare a dare annunci su come e quando tornare progressivamente alla normalità. Naturalmente bisognerà pazientare: ma non è irrealistico, se il calo dei contagi continuerà a scendere, immaginare una ripresa già dopo il 18 aprile. Ma come sarà organizzata questa ripresa? Ovviamente sarà graduale, e molto. Difficile fare previsioni, ma il Governo sta studiando un minuzioso piano, che ha la priorità nell’evitare qualsiasi tipo di rischio. Ecco perché l’imperativo sarà mantenere ancora le distanze sociali (niente contatti, distanza di un metro tra le persone) e probabilmente l’utilizzo della mascherina – di fatto – obbligatorio. Questo, però, consentirà di poter cominciare a far uscire le persone. Si dovrebbe partire dalle ultime cose fermate, in ordine di tempo: ossia lo sport all’aperto, le passeggiate in luoghi spaziosi.
La possibilità di uscire più spesso e non solo per motivi strettamente necessari. Dovrebbero riprendere alcune attività lavorative, sempre in condizioni di sicurezza. E dovrebbero riaprire anche alcuni negozi, ma solo se ci sarà la possibilità di mantenere le distanze di sicurezza. Questo in modo progressivo, lasciando a bar e ristoranti la possibilità di organizzarsi mantenendo le ormai immancabili misure: ma questo tipo di esercizi commerciali saranno gli ultimi ad aprire. Ad essere vietati, probabilmente ancora per mesi, gli eventi che portano automaticamente ad aggregazione di persone: concerti, feste, serate, eventi sportivi (stadi compresi) e manifestazioni pubbliche o di piazza. Per quelle bisognerà aspettare. Probabilmente misure ci saranno anche per le frequentazioni di spiagge libere e attrezzate. E la novità sarà anche la gerarchia di chi potrà uscire per primo: si dovrebbe cominciare dai soggetti considerati meno a rischio: i giovanissimi e le donne. Soprattutto in ottica della riapertura delle attività, si potrebbe far largo prima a queste categorie di persone. Poi i giovani, gli uomini. Cautela massima, invece, per gli over 65: che potrebbero essere invitati (o costretti) a rimanere a casa ancora per qualche tempo. Perché in un modo o nell’altro con il Covid-19 bisognerà convivere: questo in attesa di un vaccino, che dovrebbe arrivare tra circa un anno.
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