Inter, che fine ha fatto Ricky Alvarez: da nuovo Kakà a giramondo incompreso
Un classico esempio di talento arrivato tra molte fanfare e grandi promesse. Un talento, però, incompiuto nonostante cambi di allenatore e di posizione. E’ la storia di Ricky Alvarez, arrivato all’Inter nell’estate del 2011, un anno dopo il Triplete. Si presenta nella squadra di Gasperini e viene subito paragonato a Kakà. Lo chiamano da sempre “Maravilla“, come un cantante piuttosto famoso in Argentina. Gliel’hanno cucito addosso i giornalisti, ma non gli piace poi tanto. Il suo idolo, ha raccontato a Samp Tv nel 2016, “è sempre stato Riquelme. Spettacolare”.
Nella sua prima stagione all’Inter gioca poco, anche dopo l’esonero del tecnico e la sua sostituzione con Claudio Ranieri. Disputa 29 partite, in gran parte da sostituto, e segna 3 gol.
Con Stramaccioni, l’anno successivo, non vede il campo per la prima parte di campionato. Una lunga serie di infortuni gli consente di conquistare una maglia da titolare, ma i risultati decisamente non migliorano. L’Inter finisce al nono posto e in panchina arriva Mazzarri. Sembra la svolta.
Il nuovo allenatore gli ritaglia un posto da mezzala, nei tre di centrocampo, nella stagione 2013-14. “Con squadre che si chiudono bene, partire da dietro mi fa avere più spazi e mi sentire più a mio agio. Questa è l’unica differenza che trovo in questo nuovo ruolo” ha detto dopo una partita contro il Genoa. Segna quattro gol e serve sette assist nella prima parte del campionato, ma si spegne nella seconda. E si spegne anche la sua esperienza a Milano. L’Inter infatti lo cede al Sunderland in prestito con diritto di riscatto fissato a 11 milioni.
Non è da ricordare nemmeno la stagione con i Saints in Premier League. Segna un solo gol, il 3 febbraio 2015, contro il Fulham. Inizia una causa fra Inter e Sunderland (che si conclude nell’estate del 2017 in favore dei nerazzurri). Intanto, si allena sei mesi con il Velez e a gennaio del 2016 torna in Italia, ma con la Sampdoria. A Genova, segna quattro gol in 45 partite lungo due stagioni.
Infine, si trasferisce in America Latina. Nell’estate 2018 passa ai messicani dell’Atlas, ma l’esperienza è penalizzata da una lesione del legamento crociato. Lo scorso gennaio è tornato nella sua prima squadra, al Velez Sarsfield, per riuscire finalmente a trasformare le promesse in realtà.
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