Coronavirus, 50 positivi violano blocco: possibile proroga fino a maggio

E’ una delle domande che gli italiani si pongono: quando finirà l’isolamento sociale? Ad oggi, il termine fissato per legge è il 3 aprile, quindi venerdì prossimo. Ma è ormai evidente che non sarà così: si attende soltanto l’ufficialità per la proroga delle misure restrittive. Ma quando? Sulla base degli ultimi dati, si dovrebbe andare avanti per almeno altre due settimane. La chiusura di tutto, quindi, dovrebbe essere prolungata fino al 18 aprile, e su questo – come si legge dal Corriere.it – stanno arrivando conferme da fonti governative. Si aspetta l’ufficialità, che arriverà con i consueti annunci del Premier Conte e un conseguente nuovo decreto.

Coronavirus, la quarantena in Italia potrebbe durare fino a maggio

Le riflessioni sul prolungamento delle misure restrittive sono dovute anche ai dati che emergono dai controlli sul territorio: si parla di 5mila denunciati, a ben 50 persone positive al Covid 19, sorpresi fuori dalle loro case. Irresponsabili che hanno violato la quarantena mettendo a rischio la salute di molti cittadini. Un dato allarmante, con un potenziale e continuo rischio di una diffusione del contagio anche in altre zone d’Italia. Oltre la Lombardia, dove ormai l’emergenza è estesa anche nelle altre regioni del nostro paese, con una situazione grave ma tendenzialmente più sotto controllo: l’imperativo per tutti è evitare l’aprirsi di nuovi focolai.

Proprio per questo continuo pericolo e l’assenza di certezze, il rischio concreto è che la quarantena e le restrizioni, possano poi – successivamente – prolungarsi anche oltre la prossima scadenza. Non solo fino al 18 aprile, quindi, ma addirittura fino a fine mese e quindi arrivare a maggio: potrebbe essere questa la nuova proroga che attende gli italiani, soprattutto se i dati sui contagiati non dovessero subire una discesa rapida, cosa che tutti sperano. Intanto fanno ben sperare i numeri in diminuzione delle persone che entrano nei pronto soccorso e le terapie intensive. L’approccio è sempre lo stesso: restare a casa, l’emergenza non è finita!