La Sampdoria è stata una delle squadre con più casi di Coronavirus in Serie A e fatica a pensare alla ripresa del campionato. Prima Albin Ekdal, uno dei giocatori positivi al Covid-19, e adesso Gaston Ramirez, intervistato al “Il Secolo XIX” hanno espresso la loro posizione (comune) su questa situazione. Entrambi sono molto toccati e in questo momento, dove continuano a morire centinaia di persone, faticano a pensare al calcio.
In particolare il trequartista blucerchiato condanna la scelta di alcune società, che avrebbero nascosto il reale numero dei contagi: “La Sampdoria è stata trasparente fin dall’inizio, diversamente da altre squadre che non capisco. E’ una mancanza di rispetto verso le altre squadre e soprattutto con tutte quelle persone vicine ai contagiati. E’ un diritto di salute ed etica, se riveli di avere il virus non ti macchi la fedina penale”.
Serie A, Ramirez contro la ripresa: “Come si fa a pensare al calcio?”
La pubblica polemica di Gaston Ramirez è stata seguita dal suo pensiero contrario a una ripresa della Serie A, troppo condizionato dai fattori esterni: “Sono giornate difficili per tutti, anche per noi calciatori. E’ complicato parlare di calcio dopo tutto questo, sarebbe un brutto spettacolo tornare a giocare dopo mesi di inattività, non all’altezza del campionato”.
In questo caso anche l’aspetto emotivo e psicologico sarebbe molto provato: “Nessuno è invincibile, alcuni hanno le famiglie lontane e soffriamo a sentire certe notizie. Non riesco a togliermi dalla testa che la gente soffra in questa maniera, ognuno deve dare il suo contributo restando a casa e se può aiutando la raccolta fondi. La battaglia non è finita, dobbiamo resistere”.
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