Il Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, nelle scorse ore, in un’intervista rilasciata alla ‘Repubblica‘, ha dichiarato: “Il calcio non ricomincerà il 3 maggio. Le squadre di Serie A hanno già sbagliato quando era il momento di fermarsi”. Poi, ha rincarato la dose dicendo: “Le grandi società vivono in una bolla, al di sopra delle loro possibilità, a partire dagli stipendi milionari dei calciatori. Devono capire che niente dopo questa crisi potrà più essere come prima”.
Parole, queste, che hanno suscitato la reazione del presidente della Lega di Serie A, Paolo Dal Pino, che, in serata, con una nota apparsa sul sito ufficiale della Lega ha replicato così: “Con riferimento alle odierne affermazioni del Ministro dello Sport Spadafora ritengo non sia il momento di fare polemiche e demagogia. I numeri parlano da soli e non serve aggiungere altro per evidenziare il ruolo della Lega Serie A a sostegno del calcio di base e indirettamente di tutto lo sport italiano”.
Dal Pino: “Sulle cifre della Serie A regge l’intera filiera”
Nella sua intervista alla ‘Repubblica‘, Spadafora ha voluto ricordare che: “Lo sport non è solo il calcio e il calcio non è solo la Serie A”, richiamando poi le società a prendere coscienza del fatto che, terminata l’emergenza Coronavirus, nulla sarà più come prima. Anche su questo tema, la risposta di Dal Pino non si è fatta attendere: “La Serie A da sempre svolge un riconosciuto ruolo di locomotiva del comparto, producendo direttamente ogni anno circa 3 miliardi di euro di ricavi totali e generando un indotto di 8 miliardi a beneficio dell’intera piramide calcistica, oltre a una contribuzione fiscale e previdenziale di 1 miliardo di euro. In questi anni l’importo contributivo e solidaristico della Serie A, per lo sviluppo dell’impiantistica, per la valorizzazione dei settori giovanili e per sostenere sport diversi dal calcio, è sempre cresciuto: dai 93 milioni che la Lega Serie A destinava nel primo anno della sua fondazione nel 2010, agli oltre 130 che saranno versati al termine dell’attuale stagione. Cifre importanti, sulle quali si regge l’intera filiera, che la Lega Serie A spera di continuare ad erogare anche per il futuro, a salvaguardia di tutto il movimento calcistico italiano”.
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