Anche Novak Djokovic ha deciso di intervenire a favore della lotta al Coronavirus. La pandemia ha messo in ginocchio tutto il mondo e sono stati numerosi gli sportivi protagonisti di iniziative di solidarietà per supportare medici e infermieri impegnati in prima linea in questa terribile battaglia.
I casi di Covid-19 in Serbia sono meno di 500 secondo i dati forniti fino alla giornata di oggi, ma il contagio sembrerebbe in rapida ascesa come per gran parte dei paesi europei. Djokovic e sua moglie Jelena hanno donato un milione di euro proprio alla Serbia per l’acquisto di respiratori e materiale medico utile alla lotta contro il Coronavirus. Il tennista ha voluto anche ringraziare i dottori impegnati nella difesa della salute pubblica.
Djokovic, non solo tennis: la sua passione per il Milan e l’amicizia con Ibrahimovic
Novak Djokovic non è soltanto uno dei tennisti più forti di sempre, il serbo è anche un grande appassionato di calcio e da tempo ha ammesso il suo tifo per la Stella Rossa e il Milan. Ha sostenuto ampiamente la squadra di Belgrado durante la fase a gironi di Champions League del 2018 (affrontò anche il Napoli in due circostanze), ma l’emozione più grande l’ha vissuta la prima volta che ha visitato Milanello.
In un’intervista del 2011, Djkovic ammise: “Non lo dimenticherò mai. Sono tifoso rossonero da tutta la vita e per me questa è la prima volta a Milanello. E’ un Centro Sportivo incredibile, ha tutto quello che serve a una squadra così forte, la più titolata al mondo, che ammiro da sempre. Mio padre era tifoso milanista, la passione rossonera è nata grazie a lui fin da quando ero piccolo. A Dubai, durante la preparazione invernale del Milan, avevo incontrato Ibrahimovic e ci eravamo detti che se il Milan avesse vinto lo scudetto io avrei vinto Wimbledon. E’ diventato realtà!”.
Proprio con Zlatan Ibrahimovic, il tennista ha uno splendido rapporto d’amicizia e lo stesso attaccante svedese lo rivelò nel 2018: “Siamo buoni amici. Ci seguiamo, guardiamo i successi che otteniamo. Sono super felice per lui perchè è in vetta, ovvero la posizione che gli appartiene. Djokovic ha incontrato i miei figli, che sono rimasti molto colpiti dalla sua persona. Loro non giocano a tennis: praticano il calcio e le arti marziali, ma sono stati comunque felice di incontrarlo”.
Poi concluse: “Nole è un bravo ragazzo, la persona che vedi in TV è la sua vera personalità. Alcuni atleti, invece, si comportano in modo diverso davanti alla telecamere, ma lui è la stessa persona in entrambe le occasioni. È anche molto divertente, trasmette delle vibrazioni positive ed è bello frequentarlo”.
Un rapporto di amicizia consolidato che ha testimoniato la bontà d’animo di Djokovic. Ancora una volta il numero uno del tennis, grazie alla donazione per gli ospedali serbi, ha saputo dimostrarsi un campione anche fuori dal campo.
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