Anche il ministro dello sport Vincenzo Spadafora è stato chiaro: è davvero improbabile vedere la Serie A in campo il prossimo 3 maggio. Sembrava essere questa la data per un ipotetico ritorno del calcio giocato, ma l’emergenza Coronavirus e la pandemia che vede l’Italia ancora pesantemente coinvolta farà slittare ancora la ripresa, ammesso che questa ci sarà realmente. Tuttavia, la volontà della Figc è di far riprendere il campionato e completarlo a tutti i costi. Il rischio concreto è di andare molto in là con le date: si parla di una ripresa del campionato addirittura a giugno, con completamento della stagione a luglio o addirittura ad inizio agosto. Questo comporterebbe un problema burocratico non da poco: l’attuale stagione ufficialmente sarà il chiusa il 30 giugno.
Per salvare la stagione bisognerà rivedere i contratti dei calciatori
Questo l’ultimo giorno valido prima di entrare nella stagione successiva. Tutti i contratti dei calciatori, infatti, hanno questa scadenza. Se, come probabile, si andrà oltre questa data, bisognerà mettere mano agli accordi scritti: ad esempio, ci sarebbe il problema dei contratti in scadenza e dei prestiti, che termineranno tutti il 30 giugno. Ad oggi in Serie A sono ben 130 i calciatori in prestito, che dal 1 luglio non possono più giocare nella loro attuale squadra, ma dovrebbero tornare alla base. Se la stagione proseguirà oltre il 30 giugno sarà necessario preparare delle deroghe federali e modifiche dei contratti: una rivoluzione “in corsa” che porterà altri costi e complicazioni. Ma per far finire il campionato e tutelare gli interessi economici attorno al calcio, la Figc sarebbe disposta anche a questo.
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