Il Coronavirus ha stroncato il mondo dello sport. Il calcio e non solo: in tutto il mondo. Anche le Olimpiadi, la massima manifestazione sportiva, si è dovuta arrendere. Eppure, gli sport più in vista hanno la possibilità di riorganizzarsi e ripartire. Ma esiste tutto un mondo che rischia, invece, seriamente di scomparire. Ad esempio quello del calcio dilettantistico. La Lega Nazionale Dilettanti ha fatto il punto della situazione dopo la sospensione di tutti i campionati e di ogni attività giovanile e dilettantistica. La stima è sconfortante: il 30% dell’intero movimento dilettanti rischia di scomparire nel nulla. Una fetta di sport italiano che potrebbe non sopravvivere all’emergenza del Coronavirus.
Il Coronavirus rischia di far sparire il calcio dilettantistico e giovanile
Potrebbero rimanere senza calcio, anche dopo la fine della pandemia, circa 200mila ragazzi tra i 5 e i 16 anni. E’ questo il numero dei tesserati delle 12mila società che si sono fermate da quando è cominciata l’emergenza, e che senza aiuti straordinari non avranno la forza di riorganizzarsi e ripartire. Già solo tenere attivi le sedi, i campi, e le scuole calcio, porta delle spese. Difficili da sostenere, così come gli stipendi dei dipendenti. Un mondo variegato e fondamentale per la vita sociale dei giovani che rischia di sgretolarsi sotto i colpi del Coronavirus. Ma mentre per la Serie A si tratta furiosamente per organizzare la ripresa, il mondo del calcio dilettantistico e giovanile sembra abbandonato a se stesso: in attesa di interventi che possano dare una mano concreta.
Leggi anche – Coronavirus, possibili misure d’emergenza fino al 31 luglio: le conseguenze per la Serie A
Leggi anche – Coronavirus, Serie A: il taglio stipendi col campionato annullato: le cifre