Il calcio è fermo. E con esso lo sport. Non solo in Italia, ma in tutto il mondo. E le scommesse? Molti si chiedono che fine hanno fatto. E se è ancora possibile giocare. Ovviamente si, anche se il mondo del betting è seriamente in pericolo. Dopo il decreto dell’8 marzo il circuito “fisico” del betting è stato chiuso, ma è possibile continuare a scommettere online. Sì, ma su cosa? E’ l’agenzia delle Dogane, ente statale, che decide su cosa si può scommettere: e fortunatamente il ventaglio è molto ampio. Si va dalle previsioni meteo, ossia se a Pasqua ci sarà il sole o no, oppure si punta sulle trasmissioni televisive, oppure alle vicende dei vip. Ovviamente non si scommette su temi sensibili e gravi che ruotano intorno alla pandemia (del tipo quando finirà l’emergenza) ma si può contare su tante vicende di contorno, come se Fedez o Michelle Hunziker avranno altri figli.
Senza calcio cambiano le scommesse: ma il settore è in crisi
Oppure si punta sull’esito dei reality attualmente in programmazione. Marginalmente si tocca anche lo sport: ad esempio, l’ex allenatore della Juventus Allegri e Ambra si sposeranno? E poi non manca mai Belen con le sue vicende sentimentali. Nonostante questi palliativi, secondo la stima Agipronews, il volume di affari delle agenzie di scommesse è crollato di almeno l’80%. Lo scorso anno da questo settore sono arrivati 195 milioni all’erario: circa 500mila euro al giorno. In questo periodo, la stima è di circa 100mila euro al giorno. Un forte gettito che viene meno, e che andrebbe compensato. La rete di scommesse conta più di 9mila dipendenti in Italia e circa 1600 punti vendita a marchio Snai (quindi statali) sul territorio. Inutile dire che molto dipenderà dalle sorti del calcio, legato a un filo d’acciaio al mondo delle scommesse. Anche per questo, i club di Serie A hanno chiesto di poter tornare ad avvalersi delle sponsorizzazioni legate al betting, in modo da ridare un po’ di fiato alle casse punite dall’emergenza Coronavirus.
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