Era appena arrivato a Cagliari, ma si è fermato subito. Walter Zenga ha avuto giusto il tempo di prendere in mano la sua nuova squadra, di studiarla. Ma non di allenarla e nemmeno di scendere in campo con i suoi giocatori. Soffre senza il suo calcio l’ex “Uomo Ragno”. In quarantena come tutti gli altri italiani, in attesa che questo incubo finisca. Soprattutto, da addetto ai lavori Zenga vorrebbe sapere se e quando il campionato riprenderà. E se avrà la possibilità di portare il suo Cagliari alla salvezza.
Zenga vuole giocare a Ferragosto: “Niente vacanze”
Oggi, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport l’ex tecnico di Catania e Crotone racconta le sue sensazioni sulla ripresa dei campionati. “Mi chiedete se il campionato dovesse finire così. Senza proseguire. Io adesso penso solo che non vorrei più vedere le bare portate via dai mezzi militari. Non vorrei più sentir parlare di fabbriche chiuse e gente senza lavoro. L’unico pensiero positivo è che la ripresa del calcio vorrà dire che si è tornati alla normalità, che la vita riprende. Se sarà così – spiega Zenga – lo accetteremo, e sarà quel che sarà. A me sembra difficile finire tutto entro giugno: più facile arrivare a luglio. Ma poi mi chiedo? E le vacanze? Io rispondo che delle vacanze non me ne frega niente. Se dobbiamo giocare a Ferragosto facciamolo. Servono quattro partite alla settimana? Facciamolo”. Sugli stipendi tagliati: “Non si tratta di essere giusto così: sarà così per forza”. Zenga parla anche del suo Cagliari, che si è fermato in un momento molto difficile: “Non è stato un errore credersi da Champions. Il Cagliari deve pensare in grande. Siamo a quattro punti dal settimo posto e con una partita in meno. Se pensiamo di lottare per non retrocedere, allora lotteremo per non retrocedere. La società ha comprato Nandez, Rog, Olsen e Simeone. E siamo partiti con Cragno e Pavoletti infortunati. A me questo non mi è sembrato un mercato da salvezza”.
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