Il mondo si è praticamente fermato a causa dell’emergenza Coronavirus. Ferme tutte le attività non necessarie. Il calcio non fa eccezione: eppure non si tratta solo di uno sport. Almeno in Italia, quella del “pallone” è la terza industria. E in Europa il discorso vale allo stesso modo. Un enorme macchina economica, che con introiti diretti e indotto muove posti di lavoro e interessi di ogni tipo. Anche per questo si cerca di tenere “in vita” il sistema, azzardando date per la ripresa e formule per far concludere i tornei che sono stati sospesi. Per ora, la certezza è che gli Europei di giugno non ci saranno, e con essi si fermeranno anche le altre attività delle nazionali. Restano, però, tanti nodi da sciogliere: per questo è fissato domani un appuntamento in videoconferenza tra le leghe nazionali (c’è anche la Serie A, ovviamente) e la Uefa per tentare l’ennesima bozza di campionato. Il confronto sarà, soprattutto, sulle coppe europee. C’è in ballo il destino di Champions ed Europa League: tornei che potrebbero essere “sacrificati” per consentire di completare i campionati nazionali. Come si legge sul Corriere dello Sport, la proposta della Uefa è di ridurre il numero di partite necessarie al completamento delle coppe, oltre ad abolire la finestra delle nazionali dell’1-9 giugno.
I diritti tv della Uefa per le coppe valgono 3.5 miliardi di euro, eppure ci sarebbero delle clausole di salvaguardia in caso di interruzione dei tornei per cause di forza maggiore. Ecco perché le leghe nazionali sperano che le coppe possano essere abolite, in quanto la situazione dei diritti tv nei singoli paesi è più complicata. In più, la Uefa non vorrebbe prolungare questa stagione oltre il 30 giugno: considerando la gravità della situazione, ora l’obiettivo è di preservare soprattutto la prossima annata. La Uefa vorrebbe che questa venga predisposta regolarmente, con le date previste, in modo da non condizionare la stagione che porterà tra un anno circa ai prossimi europei. Ad oggi, con l’annullamento di Euro 2020 la Uefa ha già perso 300 milioni. Un tavolo da approfondire, su cui discutere con attenzione: ad oggi l’idea della Figc è di far ricominciare i campionati tra il 2 e il 3 maggio. Qualsiasi ipotesi di spostamento in avanti porterebbe la stagione a concludersi oltre la data fatidica del 30 giugno.
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