Il campionato è fermo, la quarantena per contenere il coronavirus dilata i tempi e induce ai ricordi, non necessariamente lontani. Niente foto virate seppia, dunque. Ma video, quelli sì. Per rivivere partite significative dell’ultimo decennio in Serie A. Un’antologia di emozioni, di incontri intensi e significativi. Il viaggio nella memoria recente della Juventus non può che cominciare dal 2 ottobre 2011, il primo big match dell’era Conte.
E’ l’annuncio della Juventus di Conte. Il 2-0 sul Milan campione d’Italia, con doppietta di Marchisio, è l’epifania della squadra del tecnico salentino, ordinata e insieme spavalda, disciplinata ma veloce, verticale, pensiero veloce e volontà di precisione. La “formula Conte” funziona.
La Juve di Conte scende in campo all’Olimpico il 15 aprile 2013 per la cinquantesima partita della stagione. Mancano sei giornate alla fine del campionato, e ormai i bianconeri già “vedono” lo scudetto. In mezz’ora, la Lazio di Petkovic è già sconfitta: 2-0, doppietta di Vidal. Il cileno segna prima su rigore, procurato da Petkovic, poi raddoppia con un inserimento centrale, su assist dello stesso Vucinic. Con undici punti di vantaggio sul Napoli, secondo, per il titolo è solo questione di tempo.
Il derby del 31 ottobre 2015 segna un cambio di passo per la Juventus di Allegri, caduta a Sassuolo la settimana prima. Il derby non è particolarmente spettacolare. E’ teso, inviluppato dentro tensioni contrapposte. Pogba firma il vantaggio bianconero, Bovo pareggia. Nel finale Allegri toglie Dybala, che diventerà il valore aggiunto della squadra, per Alex Sandro. Il pubblico fischia, ma al 93′ è proprio il brasiliano a servire a Cuadrado l’assist per il gol vittoria. La Juve continuerà a vincere fino al 13 febbraio 2016, all’1-0 sul Napoli deciso da Zaza: un gol decisivo per lo scudetto. E’ il quindicesimo successo consecutivo della Juve. In quel momento è la più lunga serie vincente della storia bianconera.
In novanta minuti, la Juve abbandona l’eleganza dei primi della classe e dimostra di saper vincere anche “sporco”. “La regina non abdica. La regina difende la corona a graffi, calci e urlacci. E tanti saluti al bel vestito stirato. La regina sarà contestata, ma se ne frega” scrive Valerio Clari sulla Gazzetta dello Sport. Vince una partita scandita dalle polemiche, dalle discussioni sull’arbitraggio, che nelle sfide tra Juve e Roma sono un classico almeno dal gol di Turone. Una partita decisa dal tiro al volo di Bonucci da fuori area, su cui Vidal è in fuorigioco forse attivo: la polemica andrà avanti per settimane.
Avanti 1-0, poi sotto 2-1, in undici contro dieci per il rosso a Vecino che Orsato decide con l’aiuto del Var, la Juve conferma di avere sette vite. Come i sette scudetti che festeggerà presto grazie al 3-2 a Milano contro l’Inter. Una partita chiaroscurale, contraddittoria, tutta esplosioni improvvise, giocata sull’orlo di una crisi di nervi.
Fino all’87’ l’Inter è avanti 2-1. Poi Cuadrado pareggia da posizione impossibile, con l’aiuto di una deviazione di Skriniar. Poi nella sceneggiatura compare Higuain, fino a quel momento il peggiore in campo. ma c’è la sua testa sulla punizione di Dybala. La pepita del Pipita per avvicinare lo scudetto.
Leggi anche – Il Coronavirus ferma quasi tutti i campionati: ma si gioca ancora in nove paesi
Leggi anche – Juventus, non solo Higuain: altri tre giocatori lasciano la quarantena da Coronavirus
Nel 2023, la serie A è stata definita dall’IFFHS (Federazione Internazionale di Storia e Statistica…
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nel mondo dello sport sta cambiando profondamente i metodi di scouting e…
I sorteggi per l'Europa League e la Conference League hanno completato il quadro delle sfide…
Il sorteggio della Champions League 2024/25, tenutosi oggi a Nyon, ha segnato un cambiamento significativo…
Antonio Candreva, l’ultimo baluardo della Salernitana è pronto a dire addio al club campano. Un…
Paulo Dybala ribadisce il proprio no all’Arabia, tra decisioni familiari e sogni di Nazionale. È…