Il Coronavirus ha fermato il calcio in tutto il mondo. O forse no. Esiste ancora qualche paese in cui si sta giocando ancora. Un po’ perché il contagio non si è diffuso, un po’ per “sfidare” i divieti e la sorte: in maniera decisamente incauta. Anche dopo che grandi federazioni si sono arrese, come la Turchia, la Russia, il Brasile, l’Argentina e la Turchia, ci sono paesi in cui ostinatamente si continua a giocare: Nicaragua, Bielorussia, Australia, Nigeria, Angola, Indonesia, Bangladesh, Palestina e Hong Kong lasciano il calcio in attività. In queste nazioni ancora si continua a giocare. A dispetto delle precise richieste dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in questi nove paesi il calcio va avanti.
In Europa si gioca ancora in una sola nazione
In Europa l’unica nazione in cui si continua a giocare è la Bielorussia, nonostante si siano registrati già 52 casi di Coronavirus. Addirittura, il presidente bielorusso ha risposto all’emergenza con una provocazione: “Una sauna, bere vodka e lavorare molto può sconfiggere il virus”, ha spiegato. Anche l’America Centrale è paralizzata, ma in Nicaragua si continua a giocare: in questo paese soltanto un caso positivo. In Australia si registrano 700 casi di Coronavirus e 6 morti, ma il calcio non si ferma: anche se a porte chiuse. In Africa il contagio sembra ancora timido, ma il calcio è sospeso ovunque tranne che in Nigeria (con 12 casi accertati) e in Angola, dove non si registra alcun contagio. Ma il continente con il maggior numero di campionati attivi è l’Asia: si gioca ancora in quattro nazioni. Indonesia, Bangladesh, Palestina e Hong Kong, anche se in quest’ultimo caso si prosegue a giocare solo la coppa nazionale e non il campionato.
Leggi anche – Coronavirus, riduzione degli stipendi ai calciatori. Cambia il fair play finanziario
Leggi anche – Coronavirus: Ligue 1, il Lione mette in disoccupazione i suoi giocatori