L’emergenza Coronavirus si accentua giorno dopo giorno. Tra dati allarmanti su contagi e deceduti e possibili previsioni sull’andamento della pandemia, l’impressioneè che vi siano ben poche certezze, purtroppo, per ipotizzare un possibile ritorno alla normalità.
Tra le “vittime” del Coronavirus c’è anche il calcio, fermo in tutta Europa e, di fatto, in tutto il Mondo fino a data da destinarsi. Anche in questo ogni ipotesi di ripresa dell’attività agonistica è quantomai pleonastica, illusoria e pronta per essere smentita. L’augurio è che lo sia anche quella del virologo tedesco Jonas Schmidt-Chanasit.
Coronavirus, il ritorno del calcio quasi un’utopia
Chanasit lavora all’Istituto Bernhard-Nocht di Amburgo, uno dei più impegnati in Germania nel contrastare l’epidemia dei contagi da Coronavirus. Intervistato da NDR, emittente tra le più seguite nel Nord della Germania, Chanasit ha tracciato un possibile andamento della durata dei contagi in terra teutonica, soffermandosi anche sulle ripercussioni su economia e sport.
Riguardo quest’ultimo, Chanasit ritiene irrealistica una ripresa della Bundesliga e degli altri campionati tedeschi tra due settimane. Anzi, per il virologo, la stagione potrebbe essersi già conclusa con rinvio al prossimo anno. “Non credo che questa stagione calcistica finirà – spiega Chanasit – Ad aprile non si può tornare a giocare a calcio nemmeno a porte chiuse con le persone che potrebbero potenzialmente riunirsi in luoghi affollati per vedere le partite.”
Poi l’affondo finale: “Il calcio – prosegue Chanasit – ha avuto una forte incidenza nella dinamica di diffusione dei contagi. Pertanto ripartirà solo alla fine di tutto.” Quando ? Purtroppo non si sa…
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