Mentre per la Serie A e per i maggiori campionati europei si sta discutendo sull’opportunità di tagliare gli stipendi per far fronte alle mancate entrate dovute alla sospensione dei campionati per Coronavirus, in Svizzera si è già arrivati a provvedimenti importanti.
É il caso del Sion del vulcanico presidente Christian Constantin. Anche in Svizzera, come in tutta Europa, il campionato di calcio è fermo. Nessuna partita, zero incassi e marketing bloccato. Per far fronte a questa situazione di emergenza, Costantin ha proposto ai calciatori una rimodulazione del contratto in essere con un taglio allo stipendio nel periodo di sospensione. Come riporta Blick, la proposta del Sion si aggira sui 12.500 franchi svizzeri di salario, una sorta di sussidio di disoccupazione.
Sion, i calciatori rifiutano taglio stipendi
Una rinuncia ragionevole – direte voi – in un momento di crisi. E invece no. Ben nove calciatori della rosa hanno rifiutato l’accordo e Costantin, senza troppe mediazioni, ha avviato la procedura di licenziamento.
Tra i giocatori interessati dal provvedimento anche tre ex Serie A, l’attaccante Seydou Doumbia, meteora nella Roma di Garcia ingaggiato dall’allora d.s. Sabatini dal Cska Mosca, il centrocampista svizzero di origini albanesi, Pajtim Kasami, ex Palermo nella stagione 2010-11 e Johan Djourou, l’ex Spal (solo 5 presenze) con un passato importante con le maglie di Arsenal e Amburgo. Nella lista degli epurati presente anche Alex Song, centrocampista camerunense ex Arsenal e Barcellona.
Vedremo se Constantin ci ripenserà. Conoscendo il temperamento del presidente (protagonista in passato anche di una lite con Gattuso ex tecnico degli svizzeri), un dietro front sembra difficile. Dopo 23 giornate, il Sion è terzultimo in campionato, a quattro punti di distanza dal Neuchatel Xamax, penultimo.
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