Il campionato è fermo e si sta valutando come e quando proseguire con le attività. Nel frattempo l’emergenza sanitaria Coronavirus fa da sfondo e proseguono le iniziative solidali da parte di calciatori e personalità di rilievo dello sport italiano per aiutare la ricerca medico-scientifica e il personale sanitario sul nostro territorio nell’annientamento del COVID-19.
Serie A, Gravina fa quadrato: “Serve compattezza e solidarietà”
Per quanto concerne gli equilibri e i risvolti del sistema calcio, il Presidente della Federcalcio Gabriele Gravina è intervenuto ai microfoni di Radio 24 parlando anche della possibile ipotesi di tagliare gli ingaggi ai calciatori vista la situazione particolare in cui verte il Paese. Il massimo esponente della Federazione è stato chiaro: “In questo momento di emergenza tagliare gli ingaggi non è un tabù. Serve mettersi tutti attorno ad un tavolo. La crisi e l’emergenza valgono per tutti, anche il mondo del calcio deve avere la capacità di essere unito. Siamo chiamati a un gesto di grande responsabilità, attingendo addirittura a quel contenitore chiamato solidarietà”.
Infine sulla ripresa del campionato Gravina mostra un barlume di speranza e ottimismo: “Stiamo continuando a lavorare sull’ipotesi di ripartire il 2 maggio per completare i campionati nelle diverse categorie, si sta pensando eventualmente di sforare anche a luglio qualora non dovessimo farcela al 30 giugno. L’UEFA, inoltre, ha previsto un gruppo di lavoro che vede in prima linea le diverse leghe per capire con esattezza come poter conciliare le diverse esigenze fra campionati nazionali e internazionali. Nel caso in cui fosse impossibile ricorrere a tutte le finestre a disposizione per il recupero delle gare mancanti, verrà valutata una modifica del format delle competizioni”, ha concluso il Presidente FIGC.
Parole che suonano come un monito e hanno l’intento di compattare gli animi e le intenzioni in un momento complesso. Anche il mondo del pallone farà la sua parte, facendosi trovare pronto.
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