Dopo la decisione della Uefa di rinviare l’Europeo al 2021, si è aperto il dibattito sulla data in cui riprendere il campionato. Diverse le date ipotizzate, ma tutto dipenderà dall’evoluzione dell’emergenza Coronavirus. Di questo ha parlato in ESCLUSIVA a CalcioToday Enrico Castellacci, ex responsabile medico della Nazionale, attuale capo dello staff sanitario del Guangzhou, la squadra più blasonata della Cina, allenata da Fabio Cannavaro
Innanzitutto il professore ricorda: “Io un mese fa dissi che bisognava chiudere i campionati perché il pericolo è grosso e mi fu risposto che si trattava di un’eresia. Vengo dall’esperienza cinese e conosco le conseguenze di questo virus. Il Coronavirus è molto aggressivo e difficilmente debellabile, in Italia se ne sono accorti e il calcio ha preso tardi i provvedimenti. Capisco che fermare lo sport è difficile, ma la salute viene prima di ogni cosa”. Sulla possibile ripresa dei campionati Castellacci è diffidente: “Intanto davo per scontato il rinvio degli Europei. Io spero che si possa rigiocare, ma credo ci siano molte difficoltà. Il Coronavirus in Italia sta provocando un tasso di mortalità elevato e il picco deve ancora arrivare. Possiamo solo ipotizzare delle date, ma non abbiamo certezza perché nemmeno i virologi sanno quando finirà l’emergenza”. Altro nodo nel calcio riguarda la ripresa degli allenamenti. Netto il pensiero dell’ex medico della Nazionale: “Ho letto che qualcuno vuole riprendere lunedì. Ora non è assolutamente il caso. Non conoscere e sottovalutare i rischi sarebbe paradossale. Peraltro abbiano squadre intere in quarantena e ci sarebbe uniformità perché non tutte sarebbero in grado di tornare al lavoro”.
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Il dottore parla di come il Paese asiatico abbia contrastato il virus: “A febbraio era previsto l’inizio del campionato, ma non è mai partito. Hanno bloccato anche le gare di Champions League. I giocatori sono prima andati tutti fuori, la maggior parte a Dubai, dove sono stato anch’io. Eravamo molto controllati e tutti ci siamo sottoposti al tampone. Poi alcuni sono tornati in Cina dove sono rigidi anche ora che l’allarme è di fatto superato”. A chi aveva invocato anche in Italia il cosiddetto metodo cinese, Castellacci risponde così: “Quando ci sono questi tipi di emergenze bisogna essere drastici nelle decisioni. Nel giro di 10 giorni alla fine anche da noi siamo arrivati a provvedimenti molto restrittivi, purtroppo in ritardo, dopo aver perso tempo. Oggi Cannavaro e tutto il suo staff sono comunque in quarantena in quanto italiani e comunque perché tornati da un altro Paese. I cinesi hanno paura di chi rientra dall’estero: ormai siamo noi che possiamo contagiare loro e non viceversa”.
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