Italia e Cina sono accumunate dalla piaga socio-sanitaria del Coronavirus. Il contagio, nello Stivale, non si arresta. In Cina sembrerebbe essere, invece, stato arginato: il segreto è rispettare minuziosamente la quarantena auto-indotta, non uscire di casa, lo impongono regole governative che nel nostro Paese non sembrano comprendere e rispettare abbastanza. Ancora troppi i casi di persone che escono per futili motivi, malgrado l’autocerficazione da presentare e le pene che si rischiano qualora dovessero esserci incongruenze.
Questa dicotomia fra Occidente ed Oriente, Italia e Cina, ai tempi del COVID-19 la racconta un italiano illustre che – da tempo – vive al Sol Levante. Fabio Cannavaro, Campione del Mondo di Berlino 2006 e attualmente allenatore del Guangzhou. Insieme a lui, nello staff tecnico, suo fratello Paolo (ex Sassuolo e Napoli). Il Pallone D’Oro 2006 mostra solidarietà all’Italia, sua terra natia, in questa situazione complessa sottolineando però come – da noi – la questione Coronavirus sia stata presa sottogamba rispetto all’Oriente.
Cannavaro dalla Cina: “Il Coronavirus si può sconfiggere, ma dovete restare a casa”
“Dobbiamo restare a casa. La Polizia qui può arrivare in qualsiasi momento per misurarti la temperatura e, soprattutto, per verificare che sei in casa. Altrimenti ti portano via, all’istante”, ha raccontato Cannavaro ai microfoni del Mundo Deportivo. Sul territorio italiano sono meno scrupolosi, per una maggioranza di persone che rispetta il divieto di circolazione, c’è sempre qualcuno (in minima parte ma non troppo) che trasgredisce le misure restrittive. Anche un solo ‘ribelle’ può rimettere in discussione tutti i passi avanti fatti, lo spiega nuovamente l’ex campione di Juventus e Inter entrando nel dettaglio.
“Qui sono riusciti a battere il Coronavirus e non vogliono essere infettati di nuovo – ha rivelato Cannavaro –. Adesso è quasi tutto normale. Un mese fa non si vedeva un’anima in giro, soltanto Polizia e ambulanza. Sono rimasti tutti a casa. Questa è l’unica cosa da fare”. L’ex difensore poi ha concluso dicendo che in Cina contano di riprendere il campionato a maggio, tra le fila del Guangzhou – compagine che Cannavaro allena – non c’è nessun caso positivo al COVID-19.
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