Riprendere a giocare il 5 di aprile sembra altamente improbabile, l’ha ammesso candidamente Tommasi, nel corso della puntata di ieri di “Che Tempo Che Fa” durante l’intervista con Fabio Fazio. Resta tutto fermo, non solo in Italia, almeno fin quando il Coronavirus non sarà debellato. Dello stesso avviso sembra essere Gravina che, in aggiunta, raccomanda anche di interrompere gli allenamenti delle squadre per rispettare appieno il periodo di quarantena a cui – per forza di cose – è sottoposto il Paese e garantire una certa tranquillità nell’arco di u periodo imprevedibile e complicato.
Chi non può stare tranquilla invece è la UEFA che deve necessariamente trovare una soluzione, d’accordo con la FIFA, per far quadrare tutto: i campionati sospesi vanno risolti, in un certo qual modo. Anche e soprattutto per evitare beghe contrattuali e di tempo che si verrebbero a creare qualora si dovesse giocare in estate. L’ha suggerito Gravina, come consiglio, l’idea è che non verrà accolto perchè serve una soluzione accettabile che non stravolga determinati meccanismi sportivi ed economici.
Finire i campionati, secondo la UEFA c’è un’unica soluzione
Se l’Europeo si può – e presumibilmente si dovrà – rinviare, i campionati non possono essere congelati con un colpo di spugna. Qualora non si potesse, e l’impressione parrebbe essere quella, continuare a giocare per motivi scientifico-sanitari, l’UEFA avrebbe proposto di assegnare il titolo alla prima in classifica. Arrestando, verosimilmente, tutto a prima della sospensione: una brusca frenata, tanto opportuna quanto inusuale, per poter archiviare tutto senza grossi stravolgimenti e catalogarlo fra le pagine chiaro-scure della nostra storia sportiva.
In Italia, per esempio, lo Scudetto andrebbe alla Juventus che, prima del fermo generale, aveva superato in classifica la Lazio. Adesso, però, il calcio non conta più: almeno sulla carta, perchè nella sostanza ci si deve attenere a protocolli e procedure che scavalcano la semplice burocrazia. Anche di questo si parlerà martedì nel vertice straordinario con tutte le leghe, il fine è quello di stabilire una linea comune. Congedarsi sì, bisogna capire come. La seconda ipotesi è recuperare le partite che mancano in tempo utile, dato che gli Europei non sembrano più essere una priorità.
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