Bill Gates e l’inquietante profezia sul Coronavirus: cosa predisse nel 2015

Bill Gates, Coronavirus
Bill Gates e la previsione sul Coronavirus

Fondatore di Microsoft, da anni al primo posto nella classifica degli uomini più ricchi del mondo stilata da Forbes, Bill Gates è oggi impegnato in numerose progetti di beneficenza, filantropia e ricerca scientifica con la sua fondazione Bill and Melinda Gates Foundation. 

Per dedicarsi alle attività extra imprenditoriali, Gates, si è dimesso il 13 marzo dal CDA di Microsoft, una notizia che è passata quasi in secondo piano nei giorni della pandemia da Coronavirus, in quanto il nome di Gates è balzato alle cronache per un annuncio profetico che lo stesso imprenditore ha fatto nel 2015 riguardo l’epidemia da virus ora in atto in tutto il mondo.

Bill Gates e la profezia sul Coronavirus

Invitato a una conferenza dall’organizzazione privata non-profit The Sapling Foundation, Gates aveva commentato gli effetti dell’epidemia di Ebola, abbattutasi in quell’anno in alcuni paesi dell’Africa Centrale con numerose vittime.

Quell’evento rappresentava un monito importante per il mondo intero al punto che il fondatore di Microsoft si spinse in una profezia che, al momento, sembra essere davvero concretizzata: “Non abbiamo investito in un sistema che possa fermare una pandemia – disse Gates le cui parole oggi sono state riprese da molte testate online nazionali – Non siamo preparati e la prossima epidemia potrebbe essere ben più devastante dell’Ebola.

Immaginate cosa potrebbe succedere – prosegue Gates – se una variante dell’aviaria cinese cominciasse ad attraversare gli Oceani con le oltre 30mila persone che ogni giorni transitano nel paese asiatico dal resto del mondo (…) Nei prossimi anni ad uccidere milioni di persone non saranno i missili di una guerra ma un virus, un’epidemia. E’ arrivato il momento di agire – concluse Gates – con la pianificazione degli scenari e la ricerca sui vaccini.

Un monito, quello di Gates, ad oggi, purtroppo inascoltato e relegato in secondo piano da altre priorità economiche, politiche e sociale al momento spazzate vita da un nemico insidioso e duro da abbattere.

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