L’Italia è alle prese con l’emergenza Coronavirus. Se, però, il calcio giocato si ferma fino al prossimo 3 aprile 2020 almeno, ciò che non ha mai fine – di fatto – è il calciomercato. Anche con le sessioni chiuse, i dirigenti dei club continuano a ragionare sul futuro e sui prossimi investimenti da fare. Ancor di più quando tattiche e allenamenti sono, momentaneamente, sospesi.
Tempo di bilanci forzato in casa Milan, già c’è un primo verdetto: quel divorzio da Boban che suona come un boccone amaro, con il rimpianto – forse reciproco – di un rapporto professionale e umano mai decollato del tutto. Nel mirino, adesso, c’è l’allenatore: Pioli aveva un obbligo, far arrivare tra le prime cinque il Milan. Al momento i Diavoli rossoneri sono settimi: il contratto dell’ex nerazzurro parla chiaro, in caso di mancato approdo alle coppe europee sarà addio. La strada sembrerebbe, infatti, essere proprio quella.
Panchina Milan, Pioli in bilico. Rangnick dice no
Il papabile sostituto era stato anche trovato: nome caldo quello di Ralf Rangnick, promettente e preparato, quello che ci vuole per un progetto giovane e di belle speranze come quello rossonero. Soltanto che, secondo Sky Germania, il ds del gruppo Red Bull avrebbe rifiutato la corte di Gazidis e dei rossoneri.
Chiusa una porta si apre un portone. In un certo qual modo, stanno per aprirsi verso l’uscita – in maniera definitiva – le porte di Milanello anche per Ibrahimovic: lo svedese, dopo aver tentato l’operazione nostalgia con il ritorno in Lombardia, sarebbe amareggiato per la situazione della società e della squadra. Un progetto che non decolla presuppone – secondo il centravanti – soltanto una separazione imminente. Resterà da capire se in maniera consensuale oppure no.
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