Arturo Diaconale, direttore della comunicazione della Lazio, ha parlato del possibile rinvio della Serie A per colpa del Coronavirus, del suo presidente Claudio Lotito e di presunti interessi dietro alla partita Juventus-Inter disputata ieri a porte chiuse dopo il rinvio della scorsa settimana.
Nel suo appuntamento “Taccuino Biancoceleste” ha fatto riferimento in primis allo scudetto, con un richiamo a quello che la Lazio avrebbe potuto vincere nel 1915 e negato poi a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale: “Non c’è solo la paura da Coronavirus per i tifosi della Lazio, ma anche quella sempre più insistente che potremmo definire come sindrome da scudetto negato“.
“La paura è che il campionato in corso faccia la fine di quello interrotto dallo scoppio della Grande Guerra e che possa diventare occasione per negare nuovamente alla Lazio il riconoscimento di uno scudetto conquistato sul campo” ha poi aggiunto.
Arturo Diaconale ha proseguito parlando dell’ipotesi di sospendere il campionato, che a suo avviso porterebbe a delle conseguenze disastrose per alcune squadre di Serie A. Nel discorso viene citato anche Claudio Lotito, definito quasi una vittima di dirigenti e ministri: “Di certo ci sono due evidenze. Da un lato la ferma volontà della società, della squadra e di tutti i tifosi di pretendere la regolarità del torneo scongiurando il rischio di ripetere il 1915. Dall’altro la consapevolezza che non sarà facile imbrogliare il Presidente Claudio Lotito da parte di ministri demagoghi e dirigenti irresponsabili che non capiscono come fermare il campionato significherebbe far saltare tutti i diritti televisivi e condannare al fallimento la gran parte delle società calcistiche italiane!”.
In un suo intervento a Radio Punto Nuovo ha aggiunto: “Imbrogliare Lotito? Ci sono state delle spinte per interessi diversi. Lotito è una garanzia per i tifosi della Lazio, difenderà gli interessi della società”.
“Tommasi si è svegliato storto e voleva impedire che si giocasse anche Juventus-Inter perché c’erano degli interessi affinché quella partita potesse essere rinviata e chissà come sarebbe andata a finire, ma non voglio andare oltre”, ha dichiarato Diaconale.
Infine ha concluso con un pensiero sul Coronavirus: “Trovare un calciatore positivo non sarebbe motivo per bloccare l’intero sistema, sicuramente bisognerebbe correre ai ripari e garantire i controlli. I calciatori sono dei professionisti e dei ragazzi responsabili, sanno benissimo come devono comportarsi. Decidere di non giocare? Il blocco del calcio significherebbe far saltare i diritti televisivi con cui campano la maggior parte delle squadre medio piccole”.
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