È tutto in quell’abbraccio con Ranieri, a fine partita, contro il Verona. La Sampdoria non può fare a meno di un Quagliarella così: capitano e campione, che trascina squadra ed appassionati – nonostante l’assenza di pubblico – con un’altra doppietta. Mister Claudio lo abbraccia perchè sa che campioni del genere, forse, non esistono più.
Quagliarella, oggi, entra nell’Olimpo dei grandi per numero di presenze in Serie A: 460. Superato un certo Daniele De Rossi – che il nostro campionato è stato costretto a lasciarlo prima del tempo per ragioni terze – il buon Fabio punta a fare ancora meglio: 9 gol in questa stagione, aspetta la cifra tonda da attaccante consumato ma mai sazio, e 162 nel nostro campionato. Numeri impressionanti che raccontano prodezze speciali, le ultime due in un pomeriggio particolare, in cui ad applaudirlo c’erano solo suoi colleghi. Forse, allora, ogni battito di mani vale doppio. Specialmente per uno che, fino a qualche tempo fa, era considerato fuori contesto. Senza considerare che certi campioni il contesto, volendo, sanno crearselo pescando l’ennesima zampata vincente. Nonostante tutto.
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