L’emergenza Coronavirus ha mandato in tilt il calcio italiano. Tra recuperi e gare rinviate ancora in sospeso il calendario è già stato stravolto. C’è preoccupazione tra i calciatori, perché la stagione rischia di proseguire oltre i tempi previsti, ma soprattutto c’è paura. Timore di un contagio, naturalmente, ma anche l’accavallarsi degli impegni: quest’anno è previsto l’Europeo 2020, che obbligherà a comprimere i calendari in tempo per il 12 giugno. Ma il vero motivo della preoccupazione è un altro.
Euro2020, i calciatori preoccupati chiedono il rinvio
La formula degli Europei di quest’anno è itinerante: paradossalmente, la cosa peggiore in questi mesi di emergenza per il Coronavirus. Rischi esponenziali per i calciatori, che temono un contagio tra di loro. Ecco perché ieri c’è stato l’appello del presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Damiano Tommasi, affinché la Uefa prenda in considerazione l’idea di rinviare gli Europei. Per consentire ai campionati di avere più tempo e completare i vari recuperi. Ma soprattutto per cercare di evitare i rischi di contagio tra i calciatori, già adesso a rischio nonostante si giochi (almeno in Italia) a porte chiuse. Intanto, la Uefa fa orecchie da mercante. Per ora mantiene la barra dritta, “cedendo” soltanto alle partite delle italiane di Champions ed Europa League a porte chiuse. Anche la richiesta del Comune di Norimberga di annullare l’amichevole tra Germania e Italia – per ora – è stata nettamente respinta. E guai a mettere in discussione la sosta delle nazionali prevista per il prossimo 29 marzo. Insomma, i calciatori dovranno farsi sentire ancora per cercare di ottenere qualche garanzia in più sulla regolarità dei campionati e la loro sicurezza.
Leggi anche – Coronavirus, ESCLUSIVO Alfredo Parisi: “Bisognava fermare i campionati. Rimborsi per i tifosi”
Leggi anche – Coronavirus, Tommasi: “Uefa pensi al rinvio di Euro 2020”