“L’Uefa dovrà prendere in considerazione l’idea di rinviare Euro 2020, il coronavirus non è solo un problema italiano“. Damiano Tommasi, ex centrocampista della Roma e numero 1 del sindacato calciatori, si fa portavoce della preoccupazione dei giocatori in un’intervista all’agenzia ANSA. Dopo il contagio dei tre calciatori della Pianese in Lega Pro, il timore che il covid-19 possa colpire uno dei tesserati di serie A e B, portando di fatto all’impossibilità di concludere il campionato visti i tempi richiesti per l’eventuale quarantena, non va sottovalutato.
Tommasi: “Le regole sanitarie valgono per tutti”
“Altri sport hanno deciso di non andare in campo, ma il calcio no, non c’è spazio né tempo in calendario: per cui si è deciso di giocare a porte chiuse. C’è un rischio anche per noi giocatori” ha detto Tommasi, “in campo non si può certo rispettare la distanza di un metro, ma vanno prese tutte le misure per garantire la sicurezza di chi è allo stadio, compresi staff e personale“.
Il presidente dell’AIC rivela che stanno crescendo le preoccupazioni dei calciatori, delle loro famiglie e naturalmente delle società. “Cosa succederebbe se, e ovviamente nessuno se lo augura, ci fosse un caso anche in A? Abbiamo visto quel che è successo con la Pianese in C, squadra in quarantena. Le regole sanitarie valgono per tutti, anche per i professionisti”.
Lo scenario è in evoluzione, ma i segnali non sono proprio incoraggianti. La città di Norimberga ha chiesto di annullare l’amichevole Germania-Italia del 31 marzo, Jordan del Siviglia ha chiamato il portiere della Roma Pau Lopez per avere rassicurazioni sulla situazione nella capitale. La FIGC ha inoltre deciso, in ottemperanza al decreto del Presidente del Consiglio del 4 marzo, di fermare tutta l’attività giovanile fino al 15 marzo.
“Per questo” ha concluso Tommasi, “al prossimo board europeo dei sindacati calciatori parleròl della necessita’ dell’Uefa di prendere in considerazione l’idea di uno slittamento di Euro 2020“.
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