Provvidenziale, sprecato, anticipato, evitabile, opportuno, discusso, superfluo e addirittura dibattuto. Tutto questo può essere un cambio, nell’arco di novanta minuti quando non è obbligato. Proprio sulle sostituzioni e la sua utilità verteva un panel tenutosi nella 14esima riunione dell’IFAB a Belfast, in Germania: l’International Football Association Board si è chiesta come poter migliorare la pratica e la fattibilità di questa importante, spesso sottovalutata, regola e possibilità durante le partite.
Sostituzione temporanea, l’IFAB la prova a Tokyo 2020
L’obiettivo è diminuire la pressione sul personale medico nel corso dei match. L’idea è quella di introdurre un cambio temporaneo: quando si fa male qualcuno, il più delle volte, si affrettano le cure mediche in campo per cercare di evitare un’uscita forzata. La sostituzione temporanea, invece, potrebbe agevolare qualunque situazione spiacevole e magari recuperare in modo migliore – e istantaneo – il giocatore più malconcio che potrebbe eventualmente rientrare qualche minuto più tardi, con tutta calma, senza costringere la squadra ad un riassetto di schemi o addirittura alla momentanea inferiorità numerica.
L’IFAB ci sta pensando seriamente. La sostituzione temporanea, dunque, non è utopia: è partita persino una sperimentazione. I primi tentativi di questa nuova regola verranno messi in opera alle prossime Olimpiadi di Tokyo, sia nel torneo di calcio maschile che in quello femminile. In base ai primi feedback ricevuti, si deciderà se allargare questa possibilità all’intero sistema calcistico.
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