L’ansia e l’allarme per il Coronavirus non si placano, e lo sport italiano (col calcio in prima linea) ne sta pagando le conseguenze. Partite rinviate in quasi tutte le categorie, gare a porte chiuse in Serie A. Limitati gli eventi pubblici, come le conferenze stampa. Un allarme crescente, al quale il presidente del Coni Giovanni Malagò vorrebbe mettere fine.
“Lo sport italiano vale il 2% del Pil, per questo motivo nessuno di noi mette in discussione i grandi eventi di giugno, luglio e agosto”. Malagò si riferisce agli Europei itineranti del 2020, ma anche alle Olimpiadi di Tokyo. Malagò precisa: “Ci sono delle limitazioni, è vero: ma riguardano in modo circoscritto soltanto questo periodo – ha spiegato al Corriere dello Sport – i danni di annullamenti e rinvii sono incalcolabili. Questo è il momento di preservare l’economia”.
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