Le parole di Giovanni Malagò, in riferimento ai prossimi Europei 2020, hanno escluso ogni tipo di rinvio o annullamento del torneo a causa del Coronavirus. Non sono così sicuri in Inghilterra dove, attraverso le pagine dell’Indipendent, non si espongono e rimangono più prudenti. D’altronde sono giorni caldi, l’allerta è massima e mancano meno di quattro mesi all’inizio della manifestazione (prima gara il 12 giugno in Italia, a Roma). Un tempo che sembra sufficiente per risolvere i problemi di salute ed evitare spiacevoli inconvenienti, ma ancora non c’è alcuna certezza.
In questo senso la UEFA vuole vederci chiaro e si è già messa in contatto con i principali ministri europei per affrontare il tema Coronavirus. Quest’anno infatti, per la prima volta nella storia, il formato dell’Europeo sarà itinerante e toccherà diverse città, coinvolgendo circa 2,5 milioni di persone.
Una situazione che, tra grande afflusso e vari spostamenti, potrebbe aiutare la diffusione del virus e mettere in pericolo l’intera organizzazione. Al momento non sono previsti cambiamenti nello svolgimento del torneo, ma tutto dipenderà dalle prossime settimane quando si avrà il quadro più chiaro della situazione. Nessuna ipotesi viene scartata, il calendario sportivo e nello specifico calcistico potrebbe ancora subire delle grosse modifiche.
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