C’è apprensione dalle parti di Manchester, sponda City, il club di Guardiola è nell’occhio del ciclone: la sentenza Uefa in merito alle incongruenze del FairPlayFinanziario suona come un verdetto anticipato. Niente coppe europee per i prossimi due anni. Niente è più come prima, i Citizens stanno subendo le conseguenze di questo verdetto: una vera e propria spada di Damocle che si è abbattuta sul progetto societario.
Se da una parte il tecnico rassicura di rimanere al timone del club, nonostante l’esclusione dalle competizioni più appetitose (con le dirette concorrenti pronte a strapparlo via dalla Premier League), dall’altra bisogna cercare di mettere un freno alla tempesta mediatica che non fa certo il bene del City. Club che ha costruito negli anni una certa reputazione e trasparenza che, malgrado tutto, va difesa.
Così i vertici del club hanno taciuto per qualche giorno, poi è salito in cattedra – per così dire – l’amministratore delegato Ferran Soriano con il fine di tessere una strategia difensiva che verrà approfondita a livello legale e portata avanti agli occhi dei media: “Penso che la squadra debba esprimersi a riguardo, dobbiamo farlo per noi, per i nostri investitori, per gli appassionati e per chi ha sempre creduto in questi colori”, comincia così il dirigente, un’apertura che ha l’aria di una vera e propria arringa: “Vorrei potervi dire di più, al momento siamo sotto consulenza legale per capire fin dove possiamo muoverci”, ha precisato.
La difesa del club si basa, quasi interamente, sulla totale falsità delle accuse che sono state mosse: “La proprietà che ha deciso di investire in questo club lo ha fatto sempre nella massima trasparenza, con capitali totalmente dichiarati, mai stato niente fuori posto. Siamo una squadra di calcio sostenibile, siamo redditizi, non abbiamo debiti, i nostri conti sono stati esaminati molte volte, dai revisori dei conti, dai regolatori, dagli investitori e questo è perfettamente chiaro“, sottolinea Soriano. Inoltre, l’ad tiene a precisare che “Guardiola e la squadra continueranno il proprio lavoro serenamente e questa vicenda verrà risolta nelle sedi opportune”.
Quest’ultima ha l’aria di essere una rassicurazione diretta più allo spogliatoio che agli organi di stampa, per evitare che i giocatori – così come l’allenatore – si sentano di passaggio o poco tutelati. Sicuramente la vicenda è complessa e serviranno più discorsi – oltre che prove convincenti – per sbrogliare la matassa. Intanto è chiaro che il City non subirà passivamente un destino che pare, ormai, segnato.
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