Haaland, più veloce di Bolt, forte come Ivan Drago: sul web è virale

Haaland, il norvegese diventa cult per le sue prodezze
Haaland, il norvegese diventa cult per le sue prodezze

Nel 2008 usciva al cinema “Asterix e Obelix alle Olimpiadi”, Haaland aveva sette anni ed era ancora ignaro del fatto che qualche anno dopo sarebbe diventato un punto fermo del Borussia Dortmund oltre che ‘fenomeno’ del Web proprio per la sua velocità. Sicuramente avrà visto Clovis Cornillac compiere gesta impensabili, macinare chilometri, riuscendo a battere chiunque con la sua falcata irraggiungibile. Roba da grande schermo, con la consapevolezza che l’attore francese (nei panni di Asterix) per andare così veloce usava una pozione magica dotata di un ingrediente segreto.

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Agli inizi del 2020, il 19enne del Borussia Dortmund deve averla trovata e riprodotta in qualche maniera: è l’unica spiegazione possibile in grado di giustificare una cavalcata di 60 metri – quella fatta dal giovane centravanti nella sfida di Champions contro il PSG – in appena 6 secondi e 64 centesimi. Un atleta prestato al pallone, oppure una creatura particolarissima in grado di sorprendere non solo a suon di gol. La prodezza atletica, infatti, gli è valsa l’apparizione su tutti i social network: in Rete gli accostamenti si sprecano, lo vediamo al fianco di Tom Hanks in “Forrest Gump”, oppure mentre riesce a superare Bolt durante una tappa di atletica. Il record del mondo sui 60m è di 6.34. Papà calciatore, mamma campionessa di Atletica.

Fra il serio e il faceto si sta rendendo omaggio ad un giovane che con semplicità fa cose impossibili: segna, corre, gioca e soprattutto si diverte. Oggi sembra un’utopia, ma quando proviamo a estraniarci da tutte le altre dinamiche socio-economiche che hanno preso il sopravvento sul mondo del calcio, rimane soltanto un ragazzo che insegue i suoi sogni. Come tanti altri. Anche se la sua cavalcata resterà qualcosa di indelebile, un effetto speciale, così spudoratamente semplice che rischia di sembrare un trucco: proprio come la sua somiglianza con Dolph Lundgren, meglio conosciuto con il nome di Ivan Drago nella saga “Rocky”. Uno sconfiggeva gli avversari con il gancio sinistro, l’altro preferisce prenderli per stanchezza. L’importante è il risultato che, in tutti i casi, rimane straordinario.

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