In casa Juventus sono giorni delicati dopo la brutta sconfitta di Verona, terza in campionato. Nel mirino della critica Sarri per il gioco che latita e i troppi gol incassati. Di questo, ma anche di Donnarumma, Conte ed altri temi, ha parlato in ESCLUSIVA a CalcioToday.it l’ex portiere Michelangelo Rampulla, in bianconero nel decennio dal 1992 al 2002
Sul momento della Vecchia Signora, Rampulla ha una convinzione: “Da quello che percepisco sembra ci sia un po’ di confusione e stanchezza mentale. Sarri ha chiesto aiuto e infatti c’è stata la cena con il presidente Andrea Agnelli. Credo debba parlare chiaro anche con i senatori della squadra e insieme fare quadrato. Sicuramente il tecnico un po’ è sotto pressione, lui probabilmente paga l’inesperienza a gestire grandi campioni, del resto non è facile imporsi su un gruppo reduce da otto anni di successi consecutivi”. Sotto il profilo tattico credo debba essere meno maniacale e lasciare liberi dagli schemi i campioni. In sostanza deve adeguarsi”. Un dato preoccupante e in antitesi con la storia della Juve è la difesa vulnerabile: in campionato la media è di un gol subito a partita. Questa la spiegazione dell’ex portiere: “Credo manchi un po’ di equilibrio. Devono essere gli attaccanti i primi a fare la fase difensiva, quelli della Juve sono forti, ma poco inclini a pressare gli avversari, quindi ne risente tutta la squadra. Qualcosa bisogna cambiare a livello tattico e far girare la palla più velocemente”.
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Domani la Juventus è impegnata in casa del Milan nell’andata delle semifinali di Coppa Italia, match inquadrato così da Rampulla: “I bianconeri a tutti i costi vogliono arrivare fino in fondo, anche se non sarà una gara facile. Ovviamente occhio a Ibrahimovic, che può inventarsi qualcosa in ogni momento”. Intanto il club bianconero ha prolungato il suo contratto con il portiere Szczesny, di fatto mollando la pista Donnarumma. Plaude a questa scelta Rampulla: “La società ha fatto bene a rinnovare il contratto al polacco, ha dimostrato grande affidabilità e di essere all’altezza. Giusto non prendere Donnarumma: i soldi li spenderei per altri ruoli, per esempio a centrocampo. Un portiere, seppure bravo, non ti fa vincere i trofei, può darti al massimo qualche punto”. Infine un giudizio su Conte, compagno di squadra ai tempi della Juventus: “Antonio si è fatto prendere i giocatori che voleva ed ora l’Inter è in testa con i bianconeri. Lui sa gestire i campioni, lo seguono anche se chiede tanto. Si giocherà lo scudetto fino alla fine e la vittoria nel derby è un segnale forte in questo senso”.
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