C’era da vincere e la Juventus l’ha fatto, l’Inter ora è a meno quattro. Vertice di classifica nuovamente acquisito non senza sofferenza: a risolvere tutto, con una doppietta, ci pensa il solito Ronaldo che sfodera l’ennesimo ‘colpo di coda’ non solo per via della capigliatura. Di fronte un Parma ostico e mai arrendevole che ha messo in difficoltà la Vecchia Signora grazie a Kulusevski (futuro prossimo della Juventus) e Cornelius che, malgrado tutto, è riuscito a trovare il gol del pari momentaneo. Si doveva vincere, d’accordo. Magari la prossima volta con meno stravolgimenti di fronte, ma Sarri resta fiducioso. Le sue parole nel post partita:
Avete recuperato sei punti all’Inter: che è cambiato rispetto alle partite con la Lazio in campionato e Supercoppa?
“Noi le due partite con la Lazio le abbiamo sbagliate. Due parentesi negative, ma la squadra è in crescita. Il nostro gioco l’abbiamo portato avanti con continuità. C’è la colpa di non averla chiusa, perchè poi contro squadre come il Parma finisci per soffrire negli ultimi minuti”.
Come mai è così restio a cambiare formazione?
“Se sono valutazioni parziali, ok. Comunque non sono sempre gli stessi. Ne ho cambiati sette da mercoledì, devo vedere chi è più o meno stanco. Se mi parli della stessa formazione rispetto a domenica scorsa, non mi interessa più. Io devo vedere le cose dalla Coppa Italia in poi nella scelta di formazione”.
Ramsey e Rabiot?
“Su Rabiot l’unico problema è che sta giocando a destra, ma può giocare nel rombo perchè è in crescita e lo ha già fatto anche altrove. Sulla condizione posso dire che sono due ragazzi che hanno avuto molti problemi fisici in passato e che arrivavano da un altro mondo. Nonostante questo hanno dimostrato di essere all’altezza e maturare settimana dopo settimana”.
Come si evita un gol come quello che avete subìto stasera da Cornelius?
“Basta un po’ di passività in meno. Avevamo i giocatori fermi. Bisogna essere più reattivi sulle palle ferme, stasera abbiamo preso gol da una squadra che è una specialista in queste situazioni. La sensazione è che eravamo un po’ passivi”.
Cosa manca alla Juventus per arrivare in fondo alla Champions ed essere ancora più competitiva?
“Quello è un discorso di caratteristiche, di intensità mentale possiamo crescere come nella gestione di certe situazioni. Non mi piace molto palleggiare nella nostra metà campo. Preferisco soffrire in contropiede e prendere gol piuttosto che restare ancorato dietro”.
Com’è avere in squadra uno come Cristiano Ronaldo? Che pensieri dà?
“Il pensiero è che c’hai dentro un fuoriclasse. Qualche volta crea delle problematiche, ma te ne risolve cento. Tutta l’organizzazione deve girare intorno a lui, perché è risolutore”.
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