Il duello tra Sarri e Conte, la Lazio, Ibrahimovic. Questi alcuni argomenti contenuti nell’intervista rilasciata in ESCLUSIVA a CalcioToday.it da Francesco Graziani, ex attaccante di Torino, Fiorentina e Roma, campione del Mondo con l’Italia a Spagna ’82
Oggi per il 18mo turno di campionato, la Juventus ospita il Cagliari. A prescindere dall’esito di questa sfida, l’ex giocatore traccia un primo bilancio su Sarri: “Al momento gli assegno un 6 e mezzo striminzito. Lui è stato preso per vincere giocando bene, ma questo non sta avvenendo, spesso la squadra mi sembra regredita rispetto a quella di Allegri. Sinceramente mi aspettavo di più da questo allenatore. Peraltro credo che la missione vera di Sarri sia la Champions League. Poi Graziani sposta il suo giudizio su Conte, stasera impegnato a Napoli con la sua Inter. “Un grande motivatore, un martello pneumatico, i suoi giocatori devono stare sempre sul pezzo, lui ha inciso molto sui risultati di questa squadra, se prende Vidal ha grandi possibilità di vincere lo scudetto. Credo che ad allenatori invertiti, la Juve avrebbe minimo 6 punti di vantaggio sull’Inter”. L’ex giocatore nella corsa scudetto inserisce anche la Lazio: “Tre i motivi che mi inducono a pensare che i biancocelesti possano lottare per il titolo: innanzitutto perché giocano bene, sono fortunati, infine possono fare gol a chiunque: Immobile come tocca palla segna”.
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Dopo una serie di risultati utili consecutivi, ieri la Roma è stata battuta in casa dal Torino. Questa l’analisi di Graziani: “I giallorossi hanno fatto male in fase difensiva e trovato un Toro molto determinato che ha saputo sfruttare bene le ripartenze. La squadra di Fonseca se riesce a qualificarsi in Champions League fa il suo dovere”. Infine il ritorno di Ibrahimovic al Milan: “Operazione importante sotto il profilo tecnico e dell’immagine. Quando sento il nome di Ibra mi vengono i brividi perché è un giocatore che mi è sempre piaciuto. Non so quanti gol farà lo svedese, ma sicuramente riuscirà a migliorare i suoi compagni di squadra perché è un punto di riferimento importante. Il Milan oltre ad aver preso un giocatore tecnicamente forte, hanno ingaggiato un motivatore. E questa è un’altra grande invenzione di Maldini e Boban“.
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