Inutile dire che il protagonista più atteso di quest’epifania calcistica è Zlatan Ibrahimovic, non c’entra il naso – pronunciato quasi quanto quello della Befana – come hanno provato a dire i maligni, lo svedese torna al Milan. Giocherà a San Siro, cosa rara per il fuoriclasse, visto che con il 6 gennaio in Serie A non ha un rapporto bellissimo. In passato, per una sequela di motivi, non è mai riuscito a giocare: l’ultimo match disputato a favore “di calza” per l’ex Galaxy risale al 2005.
Ibrahimovic e l’avversione per l’Epifania: il tabù dello svedese
In quell’occasione, un Parma-Juve, la gara terminò 1-1. I sogni di gloria dell’allora bianconero furono spenti da Marchionni. Sei anni dopo, nel 2011, non riuscì a giocare il match di rientro dalle festività perchè era squalificato. Ulteriore significato assume, quindi, la gara di domani: di fronte ci sarà la Sampdoria a cui Ibra non ha mai segnato, finora, da milanista. Il campione sarà sicuramente gasato, così come i tifosi rossoneri (65mila spettatori previsti a San Siro) che non vedono l’ora di godersi il ritorno di Ibra Cadabra.
Ormai ci siamo: in quanto a motivazioni non manca nulla, Ibrahimovic vuole subito lasciare il segno in questo suo nuovo approdo in rossonero. Il fine ultimo è dimostrare agli altri – lui stesso ne è perfettamente consapevole – che niente è perduto: Ibra ha scaldato i tacchetti e infrangere l’ennesimo tabù della sua sfavillante carriera potrebbe essere un bel modo di presentarsi.
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