“Laziali presenti oggi allo stadio vergognatevi”. Così Mario Balotelli ha risposto ai tifosi che ancora una volta lo hanno preso di mira con cori razzisti. L’attaccante del Brescia, che ha segnato il primo gol degli anni Venti dopo aver battezzato anche l’inizio dello scorso decennio, ha accompagnato il messaggio su Instagram con l’hashtag #saynotoracism.
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Cori razzisti, partita sospesa
La partita tra Brescia e Lazio è stata sospesa per qualche minuto alla mezz’ora del primo tempo quando ha richiamato l’attenzione dell’arbitro per i cori offensivi che stava ricevendo. Balotelli, che ha aperto le marcature al 18′ del primo tempo, ha fatto notare all’arbitro Manganiello di Pinerolo di aver sentito cori offensivi provenienti dal settore dei tifosi laziali presenti allo stadio Rigamonti: “Balotelli figlio di…”, “se saltelli muore Balotelli”, alcuni “buu” assortiti.
“E’ già la seconda volta, alla prossima esco” ha detto al direttore di gara. Poco dopo lo speaker dello stadio ha letto il comunicato che invita i tifosi a non effettuare cori violenti o di “discriminazione razziale e territoriale”.
I tifosi del Brescia hanno iniziato a incitarlo con ancora più vigore mentre i laziali, per tutta risposta, hanno cantato: “Tirace il pallone”. Il riferimento, naturalmente, è ai fatti di Verona.
La Lazio ha vinto 2-1, con gol da tre punti di Immobile nel recupero. Simone Inzaghi ha così eguagliato il record di nove vittorie di fila in campionato che apparteneva a Sven Goran Eriksson, nella stagione 1998-1999.
Resta ora da capire se il giudice sportivo prenderà dei provvedimenti. Dopo gli episodi di Verona, l’intero settore “poltrone est” del Bentegodi venne squalificato, anche se la corte della FIGC ha poi sospeso la sanzione in attesa di accertamenti della Procura.
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