In arrivo novità importanti sul VAR e l’intervento in situazioni di fuorigioco. Lo strumento elettronico non potrà più intervenire sui fuorigioco cosiddetti “millimetrici”, quando in effetti si tratta di situazioni di pochi centimetri.
E’ questa la decisione dell’Ifab, l’organo internazionale competente sul regolamento del calcio, che vuole ridare potere ai guardalinee, ammettendo che anche l’occhio elettronico può fallire in caso di situazioni estreme, con una parte del piede o del ginocchio avanti per pochissimi centimetri rispetto alla “linea”. Il singolo “frame” utilizzato nelle immagini del VAR, infatti, non sempre riesce a chiarire la situazione. Ecco perché l’idea dell’Ifab è relegare il VAR soltanto ai famosi “chiari ed evidenti” errori, senza “arbitrare al video”. Il segretario generale dell’Ifab, Lukas Brud ha spiegato a Repubblica: “In teoria un fuorigioco di un millimetro è fuorigioco, ma se la prima decisione è di non fischiarlo e poi il Var deve usare 12 telecamere, vuol dire che errore chiaro ed evidente non era. Lo comunicheremo presto a tutte le competizioni”. Si sta compilando un’informativa per le federazioni nazionali che spieghi come applicare la tecnologia ai casi limite, quelli in cui attaccante e difensore sono sostanzialmente in linea e la distanza è millimetrica. La circolare punterà a disattivare la tv nei casi in cui la decisione non sia chiarissima: sarà dirimente quanto visto e deciso in campo dai guardalinee. L’Italia non ha ancora ricevuto comunicazioni, quindi per ora tutto resta com’è. Il cambiamento potrebbe essere effettivo con la ripresa della Champions League a febbraio.
Secondo il regolamento, la posizione dell’attaccante va analizzata nell’isante preciso in cui l’autore del passaggio tocca la palla (e non nell’istante seguente in cui la palla si stacca dal piede). Ma è ormai evidente che la tv non permette di individuare sempre il fotogramma esatto. A volte nel frame scelto nella sala VAR (dove siedono due arbitri e due tecnici video) il pallone è a volte attaccato al piede, ma il passaggio è già iniziato. Tra un frame e l’altro, l’attaccante che corre per ricevere il pallone può spostarsi fino a 13 centimetri, a causa dei limiti oggettivi delle immagini video, che sono fatte a “spezzoni”, i frame appunto. Quindi il Var può sancire un fuorigioco che in realtà non c’è. Secondo l’Ifab bisogna tenere conto di un margine d’errore anche nella più scientifica delle applicazioni tecnologiche. Ecco perché il risultato sarà che nei casi di sospetti fuorigioco “millimetrici” ci si affiderà alla sensazione dell’arbitro e del guardalinee, e di conseguenza si dovrebbero vedere molto più spesso gol assegnati nonostante situazione “sospette”.
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