Il baffo da bomber, stavolta, ha accolto le lacrime su un volto incredulo: sta vivendo giorni particolari Roberto Pruzzo, ex attaccante giallorosso, finito nell’occhio del ciclone per alcune sue dichiarazioni di qualche giorno fa. Opinionista a Radio Radio, l’indimenticato bomber della Roma, inserito anche nella Hall of Fame della squadra, si è espresso così sul giocatore della Lazio Senad Lulic: “Lulic è diventato il mio mito. È un operaio, ogni tanto va fuori giri, ma dimostra quanto possano essere utili questi calciatori in un contesto di alto livello come quello della Lazio. Quando hai una manovalanza così, ogni situazione si può risolvere. Ha 33 anni ma è ancora uno bello tosto, con giocatori così vai lontano”.
Parole roboanti che hanno scosso parte della tifoseria romanista, quasi come durante un suo gol ai bei tempi che furono, le polemiche non sono mancate. La macchina del fango ha fatto il suo corso e Pruzzo è passato, nel giro di breve, dall’essere gloria calcistica a capro espiatorio di una piazza incattivita: insulti piuttosto pesanti hanno popolato il Web, minacce, persino invettive contro la società. “Roma, toglilo dalla Hall of Fame”, si legge in Rete. Vero e proprio delirio.
Roberto Pruzzo chiede scusa ai tifosi della Roma: “Non volevo ferirvi, ci sto male”
Va specificato, per amor della chiarezza, quanto il nome di Lulic a Roma faccia discutere da ambo le parti: i laziali lo elevano a vessillo del club, è l’uomo che ha deciso la finale di Coppa Italia nel derby del 26 maggio 2013, mentre i romanisti non lo vedono di buon occhio per usare un eufemismo. Dunque chi si schiera a favore di un rappresentante laziale, per i giallorossi, è da depennare.
Un linciaggio mediatico durato più del dovuto che ha portato Roberto Pruzzo a scusarsi con la piazza, ai microfoni di Centro Suono Sport: “Sto vivendo malissimo questa situazione. Sono arrivato a Roma nel ’78, e da quel giorno sono abituato ad avere l’affetto di tutti i tifosi della Roma, questa situazione mi fa stare male. Mai e poi mai avrei voluto fare del ‘male’ ai tifosi della Roma. Io non sapevo di questa situazione, non mi ricordo neanche i gol che ho fatto io per dire. La mia frase era una cazzata buttata lì, non volevo ferire nessuno. Io non dormo da giorni, ci sto male…”, ha concluso l’ex attaccante piuttosto provato. Nel 2020 si vive ancora il calcio come qualcosa di viscerale, a tratti può essere un bene, fin quando però la passione non lasci il posto alla prevaricazione. Costringere un uomo a scusarsi, soltanto per aver espresso una ponderata opinione, può essere soltanto il segno di aver passato ogni limite.
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