Il 2019 se ne sta andando… tempo di bilanci e qualche giudizio anche in casa Napoli. Chi sono i migliori e i peggiori? In un anno difficile, sicuramente dai due volti, tanti i bocciati, ma non mancano i promossi…
DI LORENZO – Il miglior acquisto del 2019. Arrivato in sordina, bella sorpresa a 26 anni. Il buon campionato a Empoli c’è stato, ma nessuno si aspettava un rendimento da top player. Continuo, costante, duttile. Grande personalità. Un affare, perché costato appena 10 milioni. Oggi ne vale almeno il triplo.
MARIO RUI – Merita di stare tra i migliori di questo Napoli: giudicato male e snobbato dai tifosi, il 28enne è invece esempio di professionalità e dedizione. In un Napoli sciagurato si è spesso distinto per prestazioni di tutto rispetto. Senza mai lamentarsi, accettando il ruolo di “anti idolo” dei tifosi. Critiche spesso ingenerose.
MERET – A 22 anni si è confermato portiere di grande livello. Sulla scia di Zoff, Bugatti, Garella, Castellini e gli altri estremi difensori che hanno fatto grande il Napoli. Liberato dall’incomprensibile turnover con Ospina di Ancelotti, è pronto a tenersi stretta la porta azzurra per molti anni a venire.
MILIK – Altro calciatore inutilmente criticato e bistrattato. C’è perfino chi ne discute le qualità tecniche, eppure lui, reduce da due infortuni gravissimi ha segnato 43 gol in 98 partite col Napoli, tra questi 7 reti in Champions. A 25 anni si conferma la miglior garanzia per i gol del Napoli.
MERTENS – A un passo dal record di gol in maglia azzurra: 118. Ne mancano una manciata per arrivare al primato di Hamsik di 121 reti. C’è poco altro da aggiungere: pur travolto dal caso ammutinamento e un rinnovo incerto e complicato, il record è a portata di mano e resta l’idolo dei tifosi.
GAETANO – Il 2019 è stato l’anno di Gianluca Gaetano, 19 anni, con l’esordio in prima squadra nella partita di Coppa Italia (13 gennaio) che il Napoli ha vinto contro il Sassuolo (2-0). Centrocampista offensivo, gioiello del settore giovanile, illuso da Ancelotti che aveva fatto capirlo di volerlo inserire tra i centrocampisti titolari, ma non ha mai giocato. Quantomeno ha avuto la soddisfazione dell’esordio in Champions League.
LUPERTO – Zitto zitto, il 23enne pugliese si è fatto le sue 27 presenze in maglia azzurra. Altro che giovane, per la difesa sta dimostrando di poter offrire garanzie. Non ruba l’occhio, ma nel 2019 ha conquistato con merito un posto nel Napoli.
ANCELOTTI – Conquista il secondo posto, seppur con “soli” 79 punti, e centra l’obiettivo che si era prefissato, ossia confermare il piazzamento precedente. Eppure il 2019 di Ancelotti si trascina con continui esperimenti tattici che hanno logorato il gioco del suo Napoli. La seconda stagione è partita male e finita (per lui) peggio, con un esonero arrivato dopo 7 partite senza vittorie (5 i pareggi).
FABIAN RUIZ – Brilla più sui quotidiani spagnoli e con la maglia della nazionale che con quella azzurra. Mentre a Napoli ci si chiede se davvero questo giovanotto possa essere davvero un campione, in Spagna Real Madrid e Barcellona preparano i milioni per prelevarlo. Se dovesse partire, ad oggi, nessuno – a Napoli – si getterà dal balcone. Sicuramente il suo sinistro merita, ma non può bastare.
YOUNES – Sfizio a parametro zero del ds Giuntoli, che ha un debole per “nanetti” vari che giocano come esterni d’attacco. Il 26enne si è visto poco, qualche gol (con Udinese, Roma e Frosinone) e poi sparito nel marasma di piccoletti che affollano l’attacco azzurro.
LOZANO – L’acquisto più costoso della storia del Napoli: 45 milioni che gridano (per ora) “Chi l’ha visto?”. Per lui un inutile gol alla Juventus, poi reti con Salisburgo e Milan (due pareggi). Si vede poco e male, nulla di fatto. Si spera possa finalmente ambientarsi.
INSIGNE – Ormai parlare di Insigne come di stella di questo Napoli è diventato stucchevole. Molto meglio in Nazionale che in azzurro. Non trova la posizione nel 4-4-2 di Ancelotti. Malumori, lamentele e un ruolo indesiderato di protagonista nella ribellione contro il ritiro. Troppi bronci, pochissimi gol. Su azione non segna in campionato dalla prima giornata.
ZIELINSKI – Altra promessa che rischia di non essere mantenuta. Del fuoriclasse di cui parlava Sarri non c’è traccia. Dopo quattro anni col Napoli (165 presenze e 21 gol) non lascia mai il segno. Centrocampista normale, non era quello che voleva la società azzurra. Ultimo treno per il rilancio è targato 2020.
DE LAURENTIIS – Il miglior presidente dal punto di vista dell’imprenditore calcistico. Il peggiore dal punto di vista caratteriale. Nella sua gestione ha sbagliato pochissimo, me nel 2019 innervosisce lo spogliatoio con mancati rinnovi (promessi?) e soprattutto una serie di attacchi alle stelle del Napoli (Callejon e Mertens) che sembrano autolesionismo puro. Gestisce male, anche lui, la questione ammutinamento. Ritarda l’esonero di Ancelotti (andava cacciato subito dopo la ribellione) e rischia di vedere il suo Napoli fuori dalla zona Champions. Si affida alla sua sagacia nello scegliere gli allenatori, mettendo il Napoli nelle mani di Gattuso, almeno per i prossimi sei mesi.
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