Festeggiare il Boxing Day nel giorno di Santo Stefano è una tradizione consolidata in Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda, Canada e in altre nazioni del Commonwealth. Iniziò tutto all’epoca della Regina Vittoria, quando i commercianti avevano l’abitudine di ripagare i domestici con le tipiche scatole di Natale.
Secondo altre interpretazioni, il giorno di Santo Stefano è diventato un’occasione per celebrare e mettere in pratica atti di carità già nel Medioevo. In Inghilterra se ne ritrova traccia in una pagina di diario di Samuel Pepys del 19 dicembre 1663 anche se il Boxing Day è una festività nel Regno Unito solo dal 1871.
Il Boxing Day è anche un giorno di tradizionale festa calcistica. Proprio a Santo Stefano si è giocata la prima partita tra squadre di club nella storia del calcio inglese, tra Sheffield FC e Hallam FC. E sempre nel Boxing Day, nel 1888, il Preston North End ha sconfitto il Derby County 5-0 nella prima giornata della prima edizione del campionato inglese.
Fino al 1957-58, il programma delle feste prevedeva partite anche il giorno di Natale, poi ha lasciato al Boxing Day il ruolo di giorno simbolo del calcio sotto l’albero. E di festa si può davvero parlare nel 1963. Nel pieno di uno degli inverni più freddi di sempre in Inghilterra, la prima divisione regala 66 gol in dieci partite. Un giorno così non tornerà mai più
Il Fulham batte l’Ipswich, campioni d’Inghilterra 18 mesi prima, 10-1. Un successo da record (e la più pesante sconfitta dei Tractor Boys in campionato) aperto dalla tripletta di Graham Leggat completata ne giro di tre minuti: è una delle più veloci di sempre in Premier League.
In testa alla classifica, quel giorno, c’è il Blackburn che vince 8-2 in casa del West Ham. Fred Pickering e Andy McEvoy impreziosiscono una partita perfetta con una tripletta a testa. Il West Bromwich, dopo l’annuncio di uno sciopero contro la decisione del tecnico Jimmy Hagan di imporre ai giocatori di allenarsi in pantaloncini nonostante il freddo polare, rimonta da 2-4 a 4-4 contro il Tottenham: Bobby Smith segna il suo gol numero 200 in campionato ma non basta per il successo degli Spurs.
Il Liverpool che vincerà il titolo e chiuderà la stagione con 92 gol segnati di cui 31 con la firma di Roger Hunt, domina lo Stoke 6-1. Con lo stesso punteggio, il Burnley abbatte il Manchester United. Andy Lochhead segna quattro gol, ma l’inviato del Guardian resta colpito dal diciottenne scozzese Willie Morgan.
Il Chelsea chiude il discorso già nel primo tempo e supera 5-1, in trasferta, il Blackpool. Le altre partite in un certo senso sfigurano. Il Nottingham Forest pareggia 3-3 con lo Sheffield United che rimonta da sotto 0-3. Con lo stesso risultato si chiude il derby delle midlands tra Wolves e Aston Villa. Lo Sheffield Wednesday, allenato dal futuro tecnico del Barcellona Vic Buckingham, piega 3-0 il Bolton Wanderers che retrocederà a fine campionato. Il Leicester, infine, sorprende 2-0 i campioni in carica dell’Everton.
Il Boxing Day resta un giorno di grandi emozioni, segnato nella storia da larghe vittorie, rimonte, grandi giocate. Tutto il repertorio del calcio inglese, fatto di orgoglio e senso di appartenenza, si esalta durante le feste. Il 4-4 tra il Derby County di Brian Clough e il Manchester United, con la neve che inizia a cadere nel corso del match, è il simbolo del Boxing Day del 1970.
Sette anni dopo, il Manchester United, che pure veleggia nelle parti basse della classifica, vince 6-2 in casa dell’Everton, in lotta per il titolo. Lo United è una squadra che non muore mai, e lo dimostra nel primo Boxing Day dell’era della Premier League. E’ il 1992, lo Sheffield Wednesday allunga 3-0 con i gol David Hirst, Mark Bright e John Sheridan. Ma nell’ultima mezz’ora, con la doppietta di Brian McClair e il gol di Eric Cantona, il Manchester United pareggia 3-3.
Resta un incubo, invece, per Claudio Ranieri il Boxing Day del 2003. La sconfitta per 4-2 in casa del Charlton, illuminato da Paolo Di Canio che offre due assist, non aiuta il tecnico italiano che non salva la panchina a fine stagione nonostante il secondo posto in Premier e una semifinale di Champions League.
Sempre il Chelsea torna protagonista quattro anno dopo, nel 2007. I Blues vanno sotto 2-0 contro l‘Aston Villa che resta in dieci per l’espulsione di Knight. Una doppietta di Shevchenko e un gol di Alex portano il Chelsea sul 3-2. Laursen pareggia, l’arbitro Phil Dowd espelle Ricardo Carvalho, nel finale Ballack inventa una punizione d’autore ma Ashley Cole rovina le speranze dei tifosi dei Blues: mano in area, cartellino rosso e rigore. Gareth Barry chiude un 4-4 impossibile da dimenticare. Si decide in “zona Ferguson” anche la sfida del 2012 tra Manchester United e Newcastle. I Magpies vanno tre volte in vantaggio, ma vengono sempre raggiunti. Poi al 94′ Michael Carrick crossa, Javier Hernandez di testa fa 4-3. E’ la sua scatola di Natale nel teatro dei sogni.
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