Sono giorni difficili, questi, per il tecnico della Juventus, Maurizio Sarri. Dopo la finale di Supercoppa persa contro la Lazio, infatti, l’ex allenatore del Napoli è finito nell’occhio del ciclone, venendo additato come principale artefice della disfatta bianconera.
Intervistato da Sky Sport, l’allenatore bianconero ha spiegato così il momento vissuto dalla sua squadra: “Siamo ancora in una fase di alti e bassi. Ci sono momenti in cui giochiamo da squadra e in altri meno. Rientra nella normalità, non esiste il tutto e subito. Il Liverpool di Klopp è cresciuto nel tempo e oggi è sul tetto del mondo. Siamo una squadra che vuole vincere pur sapendo che in Europa non è mai semplice. La Champions deve essere un obiettivo, ma con la consapevolezza che ci sono dei rischi dovuti all’alta qualità degli avversari“.
Poi, il tecnico della Juventus ha proseguito dicendosi non intenzionato a cambiare la sua filosofia di gioco e indicando la strada da perseguire per correggere gli errori: “Dobbiamo continuare a vincere e convincere. Vincere col predominio sulle partite è quello che voglio e finora si è visto a sprazzi. La cosa particolare è che prendiamo gol nell’area piccola, un dettaglio che nella Juventus degli ultimi anni non si era mai visto. Dobbiamo migliorare in questo contestualmente alla crescita di elementi di elementi nuovi come Demiral e De Ligt“
Sul Chelsea e sui giocatori inglesi, Sarri ha dichiarato: “L’esperienza in Premier mi ha accresciuto molto, è un campionato straordinario per qualità tecniche e con una grande mentalità, con un bellissimo aspetto ambientale: mai un insulto in uno stadio avversario, sempre pieni di bambini. Vorrei vedere lo stesso in Italia, spero di fare in tempo. Hanno un carattere particolare, li vedi allenarsi ogni giorno a ritmi infernali: hanno un DNA che affonda le radici nella storia di un popolo abituato a combattere”.
Sul tridente Dybala-Ronaldo-Higuain, Sarri è stato chiaro: “Dipende da chi considero in quel momento il giocatore che ci può far fare la differenza Bernardeschi in quel ruolo è quello che fa la fase difensiva migliore, Ramsey è un raccordatore di ottimo palleggio e di eguale talento”
Non è mancato neanche un cenno sul Napoli: “Ostaggio di Sarri? Non posso dirlo da 800 km di distanza, io sono legato all’ambiente e al gruppo di giocatori, grazie al quale ho fatto un grande salto di qualità”. Sulla sua versatilità, poi, il tecnico toscano ha detto: “A Napoli, per esempio, ci siamo resi conto che con un gruppo con elementi come Insigne, Callejon, Mertens, Higuain era necessario cambiare impostazione”.
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