Per dimenticare l’amara sconfitta subita ieri sera contro la Lazio in finale di Supercoppa italiana, Maurizio Sarri ha deciso di tornare a Figline, città dov’è cresciuto, per festeggiare i 100 anni di storia del Figline Valdarno. Il tecnico toscano ha esordito, dicendo: “Sono nato a Napoli, ma mi sento figlinese al cento per cento. La Serie A mi appariva un mondo abbastanza lontano, i miei eroi da bambino erano proprio i giocatori del Figline. Ho avuto la fortuna di giocarci, di arrivare in prima squadra insieme ai miei amici di infanzia. Una cosa di una bellezza unica”.
Poi, Sarri si è lasciato andare ad una piccola confessione: “A che età ho iniziato a fumare? Fino a quando giocavo, fumavo la domenica sera durante le partite. Durante la settimana pochissimo, quasi mai”.
L’allenatore della Juventus ha racontato anche un simpatico aneddoto che ha visto come protagonisti lui e Massimiliano Allegri: “Ricordo una volta Sangiovannese-Aglianese. L’allenatore dell’Aglianese era Allegri. Finì 0-0, nessun gol. A fine partita un tifoso ci disse: ‘Se siete due allenatori voi…’”.
Quando si parla di spirito e delle emozioni che si provano in panchina, Sarri non ha dubbi: “Spero e credo che in me ci sia ancora qualcosa del Sarri del passato. Lo spirito è lo stesso, in campo sono sempre quel Sarri lì. Un mese fa mi hanno chiamato a Nyon per una riunione con i migliori allenatori al mondo e al segretario della Juve ho detto: ‘Ma hanno chiamato me? Sei sicuro?’. Lo spirito è sempre quello, uno crede che le emozioni derivino dalla mediaticità dell’evento, ma l’evento ce l’hai dentro. Le emozioni che ho provato a fare Sangiovannese-Montevarchi le ho provate poche volte da allenatore, neanche in finali internazionali”.
Sulla passione per il ciclismo, il tecnico della Juve ha confessato: “Io sono strano… Faccio l’allenatore di calcio, ma se la sera ci sono in contemporanea il Tour de France e una partita guardo sicuramente il ciclismo”.
Sulla finale di Supercoppa, infine, Sarri ha spiegato: “Siamo arrivati con poche energie e l’abbiamo pagato. La Lazio è in condizione psicofisica straordinaria. Bisogna pensare da Juventus e pensare che dipende solo da noi”.
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